Napoli, la radio di Scampia compie dieci anni: «Diamo voce al territorio»

Il gruppo che anima Radio Sca
Il gruppo che anima Radio Sca
di Gennaro Morra
Venerdì 2 Ottobre 2020, 13:50 - Ultimo agg. 22 Marzo, 03:13
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Non è una radio come le altre, perché Radio Sca, l’emittente del quartiere a nord di Napoli, nasce con l’intento di essere una voce libera del territorio, raccontandone le attività e gli eventi, seguendo il lavoro delle associazioni e delle altre realtà che lo animano. Perciò resistere e restare accesa per tanto tempo, tagliando addirittura il traguardo del decimo anno di trasmissioni non era affatto scontato per una web radio tenuta in vita grazie all’impegno dei volontari di un’associazione e alle libere donazioni degli ascoltatori più affezionati.
 
«La radio nasce grazie a un bando del Comune di Napoli dedicato all’imprenditoria femminile con cui ci è stata assegnata una sede e fornite tutte le apparecchiature che servivano in comodato d’uso – spiega Laura Russo, fondatrice di Radio Sca insieme a Marilena Zoppo –. Il progetto è partito nel 2007, ma abbiamo impiegato tre anni per riuscire ad andare in onda. E la nostra idea era di raccontare il quartiere a chi lo vive, diffondendo informazioni sulle varie attività ed eventi che si organizzano a Scampia e dintorni. Perciò diamo molto spazio alle associazioni che operano qui, ma seguiamo anche le squadre sportive e il Gridas, che organizza il famoso carnevale».
 

 

Ma in questi dieci anni di vita Radio Sca è stata costretta a traslocare diverse volte: «Ora siamo ospitati nella sede dell’associazione Ciro Vive, da dove trasmettiamo musica in streaming per tutto il giorno, attraverso il nostro sito web e la nostra app, poi ogni giorno siamo in diretta dalle 18 alle 19, ma speriamo di poter ampliare il palinsesto al più presto, anche se con le regole anti-Covid è tutto più complicato». Per questo Laura e Marilena cercano nuovi collaboratori: «Cerchiamo speaker e tecnici, che possono proporsi attraverso i nostri canali social e il sito Radiosca.it – annuncia la Russo –. Trattandosi di un’attività di volontariato, sarebbe più logico che si proponesse gente delle vicinanze, ma noi siamo aperti a tutti». E sul sito web della radio è possibile anche sottoscrivere la tessera dell’associazione o effettuare una donazione: «Non siamo un’emittente votata al business, non abbiamo una raccolta pubblicitaria, ma sono gli ascoltatori a sostenerci – spiega ancora la 42enne –. Abbiamo degli sponsor che ringraziamo durante le nostre dirette e loro in cambio offrono sconti ai nostri associati, tramite una convenzione con la Fondazione Èbbene a cui siamo legati».
 
Insomma, un nuovo modello di radiofonia, non solo dal punto di vista tecnologico, un presidio di etica e legalità che in questo decennio ha potuto raccontare anche una trasformazione del quartiere: «Quando siamo partiti, uscivamo da una faida di camorra e per strada non c’era nessuno – racconta Laura Russo –. Poi col tempo la gente ha cominciato a riappropriarsi degli spazi: la piazza, la villa comunale, lo stadio. Scampia in questi dieci anni è cambiata molto, ma c’è ancora tanto da fare, perché mancano bancomat, non ci sono ristoranti, i mezzi pubblici sono ancora insufficienti, però noto nelle persone più voglia di partecipazione. Lo riscontriamo anche dai nostri ascolti: all’inizio a seguirci erano solo i giovani, poi i social network come Facebook sono cresciuti tantissimo, sono arrivati gli adulti, mentre i ragazzi si sono spostati più su Instagram e Tik Tok, e anche l’età della nostra fascia d’ascolto è cresciuta molto. E questo si traduce in un maggior interesse per quello che accade nel quartiere da parte dei suoi stessi abitanti».

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