Napoli, torna la Notte Nazionale del Liceo Classico

«Il classico rappresenta l’alternativa al sapere tecnologico. Senza testa e senza ragione non si va da nessuna parte. Salviamolo e andiamo avanti»

L'ideatore Schembra nel liceo classico Vittorio Emanuele II Garibaldi a Napoli
L'ideatore Schembra nel liceo classico Vittorio Emanuele II – Garibaldi a Napoli
di Vincenzo Cimmino
Sabato 20 Aprile 2024, 12:47 - Ultimo agg. 21 Aprile, 09:00
4 Minuti di Lettura

I licei classici di Napoli hanno aperto le loro porte al pubblico. Scrigni di enorme bellezza e custodi del sapere classico sono stati visitabili per una notte intera. Dalle 18 alle 24 è stato possibile ammirare non solo le aule più prestigiose, i laboratori con gli strumenti più antichi e i musei scolastici con i reperti più sorprendenti. Ciò che infatti ha animato le scuole superiori sono stati gli alunni. È la “Notte nazionale del liceo classico”, che è tornata per la sua decima edizione in tutt’Italia il 19 aprile.  

L’evento, nato da un’idea del prof. Rocco Schembra, docente di greco e latino, inizia nel liceo dove insegna, il Gulli e Pennisi di Acireale. «La Notte Nazionale del Liceo Classico nasce da un’idea che mi venne 10 anni fa», spiega Schembra, arrivato al Vittorio Emanuele II per l’evento di chiusura.

«Era un momento molto buio per il liceo classico. Era bersagliato dal punto di vista mediatico ed ebbi l’intenzione di dimostrare, con altri colleghi, che si trattava, e si tratta ancora, di un corso di studi molto vitale in cui i ragazzi, oltre a studiare le materie curricolari hanno anche moltissimi altri talenti. Sanno dedicarsi ad attività musicali, sanno organizzare performance teatrali. C’è un format ben preciso. In sei ore, dalle 18 alle 24, rispettando momenti comuni, i ragazzi si esibiscono secondo la loro volontà, secondo il loro desiderio».

Schembra, dopo esser stato al Liceo Ginnasio Statale Jacopo Sannazaro, ha concluso la Notte Nazionale al Vittorio Emanuele II – Garibaldi, in via san Sebastiano, a Napoli. Il Vittorio Emanuele II, istituito nel 1861, è tra i più antichi e prestigiosi licei napoletani. Nella serata del 19 ha dato la possibilità a tutti di visitare i suoi luoghi più preziosi.

Così, sono stati visitabili liberamente il Gabinetto di Fisica Leopoldo Ciccone, il Museo di Storia Naturale Giuseppe Mercalli e la Biblioteca Nicola Zingarelli.

«Stasera siamo qui perché la scuola celebra il decimo anno della Notte del Liceo Classico», aggiunge la preside Stefania Colicelli. «L’iniziativa sta riscontrando enorme interesse da parte non solo dei ragazzi, ma dell’intera comunità scolastica. Siamo aperti e operativi fino alle 24 con laboratori, con attività teatrali, danza, musica. Facciamo quello che noi ogni giorno insegniamo a scuola: la cultura antica si attualizza attraverso una serie di collegamenti con il momento che stiamo vivendo».

Tanta la partecipazione non solo dei giovani studenti, che hanno tra i 13 e i 18 anni, ma anche dei genitori, dei tanti turisti e dei molti napoletani che giungono nelle sale del liceo incuriositi dall’evento. Ma perché un giovane, una giovane, dovrebbero scegliere il classico? «Il liceo classico mai come ora si rivela particolarmente necessario», a rispondere è Giuliana, una studentessa che con altri suoi compagni ha anche fondato una rivista letteraria. «La nostra è una scuola che ci permette di avere un contatto diretto con la letteratura, con la filosofia, insomma, con una serie di discipline che ogni giorno vengono svilite e che invece sono fondamentali. Le discipline umanistiche sono quelle che ci rendono umani. La loro importanza è dimenticata, va rivalutata». 

Video

Lo studio per rimanere umani, il classico per apprezzare la letteratura, la storia, la filosofia, il greco. Tutte materie belle e complicate, amate e odiate. Ma da non dimenticare. In particolare nel mondo di oggi, nel nostro quotidiano ipertecnologico. «Ritengo che oggi più che mai», conclude la dirigente Colicelli, «bisogna salvare il liceo classico. Il classico rappresenta l’alternativa al sapere puramente tecnologico. Senza testa e senza ragione non si va da nessuna parte. Salviamolo e andiamo avanti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA