Napoli, il Suor Orsola Benincasa celebra 30 anni di Beni Culturali

Suor Orsola Benincasa, presentazione del nuovo corso di laurea in Beni Culturali
Suor Orsola Benincasa, presentazione del nuovo corso di laurea in Beni Culturali
di Emma Onorato
Martedì 13 Luglio 2021, 19:31 - Ultimo agg. 14 Luglio, 19:36
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Studiare, conservare, preservare e valorizzare le ricchezze del nostro patrimonio artistico e culturale: questa è la filosofica portata avanti dall'Università degli Studi Suor Orsola Benincasa che oggi celebra i 30 anni di tradizione, ma anche di innovazione del Corso di laurea in Beni Culturali. «30 anni di ricerche, di formazione, di cantieri di scavo, ma anche di restauro - illustra Paola Villani, direttore del Dipartimento di Scienze umanistiche del Suor Orsola Benincasa - Dopo 30 anni il Suor Orsola, che già di per sé è un museo che arricchisce il patrimonio culturale, ha deciso di rinnovarsi e di presentare, in occasione dell'anniversario, il nuovo Corso di Laurea in Scienze dei Beni Culturali che si affianca a Conservazione e Restauro».

L'università ha avuto il privilegio di essere stata la prima - in tutto il Mezzogiorno - a lanciare il 13 settembre del 1991 il primo corso di laurea dedicato ai beni culturali e il rettore del Suor Orsola Benincasa, Lucio d'Alessandro, commenta: «È la giornata in cui ci fermiamo un attimo a riflettere su una grande intuizione avvenuta 30 anni fa ad opera del rettore Antonio Villani, il quale capì che il patrimonio culturale era qualcosa su cui i nostri giovani avrebbero potuto costruire il loro futuro, le nostre città e modelli migliori di convivenza».  

Il rettore nel ricordare il ruolo sempre più centrale che la cultura iniziava ad assumere, sottolinea anche un altro aspetto legato alle difficoltà di quel periodo e aggiunge: «È stato un percorso non facilissimo perché la tradizione italiana non prevedeva una formazione specifica per i beni culturali».

Viene così introdotto il nuovo concetto di valorizzazione: «Col tempo questa filosofia è cresciuta e credo che questo sia uno di quei luoghi nei quali si vede che un bene culturale può diventare occasione di formazione, di crescita e di dialogo».  D'Alessandro conclude mettendo in evidenza i meriti degli operatori del settore  che in qualche modo innervano questo paese con un grande messaggio a favore della sua storia e della sua capacità di sviluppare una storia. 

Hanno preso parte alla presentazione, moderata da Roberto Conte - e svoltasi all’interno della Biblioteca Pagliara - Franz Cerami, ambasciatore del design italiano nel mondo; Edoardo D'Angelo, presidente del Corso di Laurea magistrale in Archeologia e Storia dell'Arte; Antonio De Simone, direttore della Scuola di Specializzazione in Archeologia; Pierluigi Leone de Castris, direttore della Scuola di Specializzazione in Beni storici artistici; Pasquale Rossi, presidente del Corso di Laurea in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali; Carla Pepe, presidente del Corso di Laurea in Scienze dei Beni Culturali. 

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Durante la conferenza la Villani illustra alcuni cambiamenti che abbracciano l'offerta formativa: «Tra le novità significative sono compresi non solo sopralluoghi ma anche la didattica laboratoriale» e aggiunge: «Gli studenti proveranno l'uso delle tecnologie per la diagnostica e anche per la valorizzazione e l'allestimento». Il nuovo percorso denominato Scienze dei beni culturali: turismo, arte, archeologia, già fa intuire il connubio culturale che prevederà la digitalizzazione del patrimonio artistico attraverso lo studio del turismo 4.0 e le nuove frontiere della museologia come la gramification dei beni culturali, il management museale e la progettazione dei musei virtuali (tutte iniziative sono facilmente consultabili sul sito dell'Università del Suor Orsola Benincasa). 

Così il Polo formativo, di notorietà internazionale, ha regalato al Dipartimento di Scienze Umanistiche la nomina di Casa dei Beni Culturali. La mission del corso di laurea vuole anticipare il cambiamento attraverso un attento ascolto del territorio; inoltre si pone l'obiettivo di formare i futuri operatori trasmettendo non solo conoscenze, ma anche importanti competenze che aiutino a completare il bagaglio dei nuovi operatori di musei, educatori museali e tutti gli esperti che si occuperanno dei beni culturali. 

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