Comune di Napoli, DeMa si mobilita: «Pareggio di bilancio non sia più un vicolo assoluto»

Comune di Napoli, DeMa si mobilita: «Pareggio di bilancio non sia più un vicolo assoluto»
Giovedì 9 Luglio 2020, 18:46
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Il Comune di Napoli avvia una serie di azioni «affinché si arrivi a superare il Pareggio di Bilancio come un vincolo insormontabile in sede di predisposizione dei documenti contabili». Lo annuncia il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, dopo l'approvazione di una delibera in tal senso da parte della Giunta.

«Nessuna velleità di avviare stagioni dalle facili spese, semplicemente la chiara consapevolezza che le sempre minori somme trasferite ai Comuni dal Governo e l'intangibilità sacrosanta di alcune spese fanno sì che quelle utili a garantire i diritti fondamentali delle persone siano le prime ad essere tagliate. Non solo ciò è inaccettabile, perché i diritti sono tali solo se esercitati e riconosciuti concretamente, ma lo è ancora di più nel momento in cui la pandemia in corso ha stremato le entrate attese da parte degli Enti Locali. L'emergenza sanitaria, tutt'altro che risolta, non può trasformarsi in una tragica emergenza sociale perchè non sono garantiti, in tutto o in parte, i diritti fondamentali sanciti dalla nostra Carta costituzionale», sottolinea i sindaco.

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«Con questa delibera - spiega il vicesindaco e assessore al Bilancio, Enrico Panini - esprimiamo il nostro impegno a sostenere in tutte le sedi istituzionali la radicale modifica in termini strutturali della normativa sul pareggio di bilancio per l'avvio della riduzione dello stock del debito degli Enti Locali e per l'esclusione di alcune spese per investimenti dai saldi del patto di stabilità, favorendo misure sostanziali per lo sviluppo sostenibile e proponendo una progettualità in grado di recuperare la centralità dei diritti sociali nella costruzione del sistema politico in ambito locale, nazionale ed europeo.
Chiediamo al Governo di fare la sua parte e di trovare gli strumenti necessari per eliminare il debito ingiusto ed illegittimo, in contrasto con i principi costituzionali, e sostenere le autonomie territoriali con risorse pubbliche adeguate». 
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