Primarie Pd 2023 Elly Schlein, a Napoli rischiano gli assessori De Iesu e Marciani

Va nominato il sostituto di Paolo Mancuso, che aveva la delega ai rifiuti: un posto che spetta al Pd

Chiara Marciani e Antonio De Iesu
Chiara Marciani e Antonio De Iesu
di Luigi Roano
Martedì 28 Febbraio 2023, 00:00 - Ultimo agg. 1 Marzo, 08:17
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Cosa succede adesso al Comune guidato dal sindaco Gaetano Manfredi con Elly Schlein segretaria del Pd contro ogni pronostico? A Palazzo San Giacomo sono sicuri che l’arrivo della prima donna alla guida del Pd - capace di battere Stefano Bonaccini, il governatore dell’Emilia Romagna, che aveva stretto un patto di ferro con il presidente della Campania Vincenzo De Luca - rafforzi la maggioranza e lo stesso ex rettore. Soprattutto in chiave anti autonomia differenziata.

Manfredi non si è schierato in prima persona, ma ha dato il via libera all’assessora Teresa Armato - che ha la delega più politica della sua giunta cioè il rapporto con il Consiglio comunale - a candidarsi come capolista con la Schlein. La Armato, che rappresenta l’area di Dario Franceschini nel Pd, aveva come avversario il fratello del sindaco Massimiliano Manfredi consigliere regionale del Pd un particolare non di poco conto. In questa cornice Manfredi come primo pensiero ha twittato di buon mattino il suo commento: «Auguri di buon lavoro ad Elly Schlein e al Partito Democratico. Adesso la sfida è mettere in movimento una grande comunità riformista e progressista. Un nuovo progetto inclusivo e innovativo per ridurre i divari e rafforzare la crescita con l’obiettivo di ricostruire il campo largo». E la Schlein sul campo largo, cioè un’alleanza politica con il M5S la stessa che a Napoli ha portato alla vittoria di Manfredi, ha una certa sensibilità. Orizzonte di medio e lungo termine questo dell’alleanza, intanto Manfredi dovrà mettere mano subito alla sostituzione di Paolo Mancuso, dimessosi da assessore all’Ambiente e presidente uscente del Pd provinciale, che, come il segretario uscente Marco Sarracino, appoggiava proprio la neosegretaria politica dei dem. 

Il posto che era di Mancuso - che aveva la delega pesantissima ai rifiuti - spetta al Pd questa è l’unica certezza. Il sindaco lo nominerà dopo i congressi locali, quello di Napoli si terrà il 18 marzo un minuto dopo inserirà il nuovo assessore. Manfredi ha già affrontato questo tema all’epoca delle dimissioni e quello che è venuto fuori è che l’ex rettore ha una interlocuzione privilegiata con il gruppo consiliare del Pd. Per tutta una serie di motivi, primo tra tutti quello di avere un nome, magari anche un tecnico, ma che abbia la capacità di stare dentro al problema rifiuti, di stare in strada e ascoltare le lamentele dei napoletani per cercare di porvi rimedio. E i consiglieri comunali - nel ragionamento del sindaco - sono effettivamente quelli che poi pagano sul territorio il mal funzionamento del pianeta rifiuti. Regge ancora questo schema dopo la vittoria della Schlein? O Manfredi potrebbe virare su opzioni più politiche? Non sembra oggi una strada concreta, del resto la Armato copre abbondantemente quell’area. Piuttosto, vista la sconfitta di De Luca, a rischiare potrebbero essere gli assessori deluchiani cioè Antonio De Iesu che ha la delega alla Polizia municipale e Chiara Marciani che invece è l’assessore al lavoro ruolo già ricoperto proprio con De Luca alla Regione. 

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Detto questo Manfredi fino a oggi ha sempre tenuto al coperto la sua squadra.

Un rimpastone non è che gli faccia fare salti di gioia. Per Manfredi - questo il ragionamento che trapela dal Comune - non esistono problemi politici con il Pd. Dovrebbero essere piuttosto i dem a forzare la mano e a chiedere apertamente cambi per smuovere l’ex rettore. Un banco di prova importante sarà la seduta del Consiglio comunale - prevista per il 7 marzo se non la si fa slittare a dopo i congressi locali del Pd - dove all’ordine del giorno ci sarà il bilancio di questo primo anno e mezzo del Comune a guida Manfredi. In quella sede ciascuno scoprirà le proprie carte. 

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