Pnrr, il Comune di Napoli per blindare i cantieri

Manfredi tira dritto: «Andiamo avanti, sui progetti avviati non un passo indietro»

La mappa dell'intervento al Bronx di San Giovanni
La mappa dell'intervento al Bronx di San Giovanni
di Dario De Martino
Domenica 30 Luglio 2023, 10:00 - Ultimo agg. 16:28
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«Andare avanti». Lo dice a chiare lettere il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi: «Noi andiamo avanti, sui progetti avviati non un passo indietro, andremo avanti fino in fondo». È il mantra di Palazzo San Giacomo rispetto ai progetti di rigenerazione urbana di Scampia e di Taverna del Ferro. Sono i due piani integrati urbani che rischiano di saltare con la rimodulazione del Pnrr. Al Comune, ma anche su territori, sono rimasti molto scottati dalle incertezze di queste ore rispetto ai piani di rigenerazione che riguardano l'area delle Vele nell'area nord e Taverna del Ferro a San Giovanni a Teduccio. Progetti di riqualificazione fondamentali per due periferie cittadine che attendono da decenni questi piani per il riscatto. E proprio ora che c'erano fondi pronti, venerdì è arrivata la doccia gelata: con la rimodulazione del Pnrr, i piani sono a rischio. Sul punto, a dire il vero, sono ore molto calde e di approfondimento. Anche a Palazzo San Giacomo si cerca di capire quali siano davvero le conseguenze della rimodulazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza sui progetti che riguardano Napoli e in particolare sui due piani per le periferie. Dal Municipio, in queste ore di incertezza, il messaggio è però chiaro: «Bisogna andare avanti perché sono progetti troppo importanti per i due quartieri e per l'intera città», fanno sapere da Palazzo San Giacomo. Stando a quanto emerso fino a questo momento, appare chiaro che ci sarà una sorta di ricapitalizzazione: si passerà dai fondi del Pnrr a risorse attinte dal fondo di coesione. Con una doppia conseguenza: saltano i paletti previsti con il Pnrr, a partire dalla deadline del 2026; ma resta l'incertezza a proposito di progetti avviati, con le garanzie del Pnrr.  

Il Comune aveva ottenuto finanziamenti per 70 milioni per il Lotto M a Scampia per completare il piano di riqualificazione prevedendo nuovi alloggi, servizi di prossimità e spazi aperti riqualificati.

In sostanza, i fondi erano utili per completare il più ampio progetto «Restart Scampia», che da un lato prevede l'abbattimento delle restanti due vele (con quella verde demolita dal febbraio al luglio 2020), dall'altro la riqualificazione della vela celeste, l'unica che resterà in piedi e che ospiterà un domani la nuova sede della Città metropolitana, e la costruzione di 247 nuovi alloggi dove andranno gli attuali residenti delle vele. Sono 52, invece, i milioni per il progetto di riqualificazione dell'area di San Giovanni a Teduccio. Il maxi-progetto prevede che l'area sportiva vandalizzata faccia spazio a tre grattacieli da dodici piani in cui trasferire le famiglie delle case da demolire. Non si buttano giù entrambe le stecche del Bronx - infatti restano in piedi le facciate dipinte da Jorit e gli alloggi subito alle loro spalle - ma si smantellano solo i quattro blocchi centrali della stecca che affaccia sul parco Troisi. Proprio per questo venerdì, quando è iniziata a trapelare l'ipotesi che i piani possano sparire dal Pnrr per spostare i finanziamenti sui Fondi sviluppo e coesione, Manfredi è trasalito: «Due interventi di cui abbiamo già fatto i progetti, sono state assegnate le gare e partiranno i lavori dopo l'estate, assolutamente in linea con tempi e i requisiti del Pnrr». Il cambiamento della fonte di finanziamento metterebbe a rischio la realizzazione dell'intero piano, un pericolo che al Municipio sanno di non poter correre.

Anche ieri, d'altronde, si sono alzate voci di protesta rispetto alla rimodulazione del piano. «Non si possono lasciare in questo profondo stato di incertezza le amministrazioni che hanno tanto faticato per raggiungere gli obiettivi di pianificazione e progettazione nei tempi previsti. Parliamo di lavori pronti a partire a settembre o che addirittura sono già partiti», sottolinea il deputato del Pd Marco Sarracino. Anche gli attivisti del comitato Vele, che per decenni si sono battuti per la realizzazione del progetto, alzano la voce: «Queste risorse non sono una gentile concessione nè dell'Europa nè del Governo di turno ma che sono frutto di anni di battaglie del popolo delle Vele». E sono già annunciate proteste: «Lo diciamo con chiarezza: questo vergognoso furto non passerà». Il comitato annuncia la realizzazione di un'assemblea regionale sotto le Vele. 

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