Napoli, tornano le aperture straordinarie di Castel Capuano

Dal 28 ottobre al via la seconda edizione de «Il Castello Rivelato»

La facciata principale di Castel Capuano da via Tribunali
La facciata principale di Castel Capuano da via Tribunali
di Vincenzo Cimmino
Giovedì 26 Ottobre 2023, 17:33 - Ultimo agg. 19:22
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Al via la seconda edizione de “Il Castello Rivelato”, ciclo di aperture straordinarie di Castel Capuano. Dal 28 ottobre al 18 novembre saranno infatti aperte al pubblico in via eccezionale le sale destinate per secoli al disbrigo di pratiche giudiziarie.

Le visite si svolgeranno di sabato e saranno disponibili tre diverse fasce orarie: 9:30, 11:30 e 12:30. L’entrata sarà dall’ingresso principale, in via Concezio Muzii n°2, lato via Tribunali ed è necessario prenotare i biglietti, gratuiti, tramite la piattaforma Eventbrite.

A condurre le visite, cui sarà consentito l’accesso a 25 persone per turno, saranno architetti e storici, come Sergio Attanasio, Giulio Pane, Annalisa Porzio e Amalia Scielzo.

A volere fortemente il ritorno dell’evento “Il Castello Rivelato” il Comune di Napoli e la Fondazione Castel Capuano.

Il Castel Capuano è il secondo castello più antico di Napoli, dietro solo al Castel dell’Ovo. Sede della Scuola Superiore della Magistratura dal 15 maggio 2023, la sua fondazione risale all’epoca in cui i sovrani di Napoli erano normanni. Degni di nota la facciata monumentale, il Salone della Corte d’Appello e la cinquecentesca Cappella della Sommaria.

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Le visite accompagnate avranno inizio dal cortile principale del castello e la prima tappa sarà nella sala della mostra permanente sulla storia dell’edificio intitolata “Castel Capuano, palazzo di Giustizia: progetti di restauro e trasformazione al tempo dell’Unità”.

Si salirà poi lo scalone principale per raggiungere la Gran Sala, conosciuta anche come Salone dei Busti, dove fino al 1807 si tenevano le udienze della Regia Camera della Sommaria. Dal salone si giungerà quindi nella Cappella della Sommaria, affrescata nel XVI secolo da Pedro de Rubiales, e nel Saloncino dei Busti, così chiamato perché dal 5 marzo 1882 ospita i busti dei giuristi che hanno reso illustre il foro di Napoli.

Tappa finale del tour sarà la Sala della Ruota de’ Conti o della Gran Ruota, celebre per il soffitto ligneo a cassettoni e intagliato, al cui centro è presente lo stemma degli Asburgo. Un viaggio in un palazzo testimone della storia di Napoli e la cui storia è lunga quasi novecento anni.

La prima pietra di Castel Capuano venne infatti posata verso la metà del XII secolo ad opera dell’architetto Buono di Napoli. L'ordine fu dato dal re di Sicilia Guglielmo I detto il Malo, figlio di Ruggero (o Ruggiero) il Normanno, per scopi prettamente militari.

Con l’arrivo degli angioini a Napoli Castel Capuano cambio faccia e arrivò ad ospitare tra le sue mura membri della famiglia reale, alti funzionari e ospiti illustri. Tra questi Francesco Petrarca, che nel 1370 qui soggiornò in qualità di legato pontificio di papa Clemente VI.

Con la vittoria degli Aragona sugli Angiò, nel XV secolo il castello venne inglobato nella nuova cinta muraria a difesa della città. Nei decenni successivi venne ancora utilizzato come dimora di alcuni membri della famiglia reale per passare poi in secondo piano, come tutti gli edifici della zona.

Nel secolo successivo, dopo un breve momento di gloria dovuto a Carlo V che qui volle risiedere, il maniero nel 1537 divenne, per volontà del viceré don Pedro de Toledo, Tribunale del Regno. Furono così riunite insieme le diverse corti di giustizia sparse per la città. Modificato dagli architetti Ferdinando Manlio e Giovanni Benincasa, furono tolte le strutture spiccatamente militari, vennero ripensati gli spazi interni e i sotterranei furono destinati a prigione con camere di tortura.

Nel XVIII secolo, durante una delle congiure antispagnole, la congiura di Macchia, dal nome di uno dei suoi attori Gaetano Gambacorta, principe di Macchia, il castello fu assediato e fortemente danneggiato dal popolo. Iniziò così un lungo periodo di decadenza che vedrà la sua fine col restauro voluto da Carlo di Borbone.

Le ultime modifiche radicali del maniero si ebbero tra il 1858 e il 1861 ad opera dell’architetto Giovanni Riegler. Dopo il 1861 il carcere venne chiuso e il castello rimase aperto unicamente per la sua funzione di tribunale.

Fino al 2023, quando il castello torna ad avere nuova vita grazie alla Scuola Superiore di Magistratura e alle iniziative che cercano di fare conoscere ai più i suoi luoghi e segreti.

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