Napoli, «Nuits d'été» in scena con Teresa Iervolino alle Gallerie d'Italia

Il concerto si terrà sabato 6 gennaio alle ore 18. La voce di Teresa Iervolino sarà accompagnata dal pianoforte di Maurizio Agostini

Il mezzosoprano Teresa Iervolino
Il mezzosoprano Teresa Iervolino
Mercoledì 3 Gennaio 2024, 10:30
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In apertura del nuovo anno, la Fondazione Pietà de’ Turchini riparte con un nuovo concerto site specific alle Gallerie d’Italia di Napoli.

Nato su invito di Intesa Sanpaolo, in occasione della mostra «Napoli al tempo di Napoleone», il concerto «Nuits d’été tra Italia e Francia» vedrà in scena Teresa Iervolino (mezzosoprano) – ormai una stella del mondo dell’opera internazionale, che si è fatta conoscere interpretando ruoli di bel canto e opere barocche in molti dei grandi teatri d’opera del mondo, fino a diventarne una delle prime voci di riferimento –  e Maurizio Agostini (pianoforte).

Un dialogo tra Italia e Francia con una selezione pregiatissima di autori, quali Rossini, Donizetti, Berlioz e Saint-Saens. Ingresso gratuito fino a esaurimento posti. 

Il concerto propone un’accurata selezione di brani divisi in tre sezioni, in cui la parte vocale interpretata da Teresa Iervolino sarà intervallata da intermezzi pianistici di Maurizio Agostini. 

Il pomeriggio si aprirà con la cabaletta Di tanti palpiti dal Tancredi di Rossini, mentre a seguire ci sarà una sezione di estrazione cameristica, che vede proposti alcuni brani da «Nuits d’été à Pausillipp», raccolta per voce e pianoforte pubblicata nel 1836 da Donizetti.

Seppur i testi richiamino vari scenari paesaggistici, è Napoli ad essere protagonista, la città in cui Donizetti visse e lavorò tra il 1822 e il 1838. Tra gli ascolti proposti, troviamo «La canocchia» e la popolare barcarola «Me voglio fa’ ’na casa», pezzi altamente atmosferici ed evocativi, in seducente stile belcantistico. In «Sur les lagunes», invece, brano tratto da «Les nuits d’été di Berlioz», va in scena una parabola del tema amoroso sullo sfondo di un paesaggio veneziano evocato con armonie cupe e fluttuanti.

Di tutt’altra atmosfera è «La chanson du bébé», con cui torniamo in repertorio rossiniano minore e, per certi versi, esilarante: su un testo di Émilien Pacini, la voce di un neonato si diletta nel suo limitato vocabolario onomatopeico, anelando alla trionfale soddisfazione dei suoi bisogni primari.

Nell’ultima sezione in programma si ritorna ad un repertorio melodrammatico con «Amour! Viens aider ma faiblesse», brano tratto dal secondo atto di Samson et Dalila di Saint-Saëns.

In chiusura, infine, un ultimo componimento di Donizzetti tratto dal terzo atto de La Favorita, opera andata in scena in originale francese per l’Opéra parigina del 1840.

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