Campania Teatro Festival, programma giovedì con tante novità da Zimmermann a Rippa

Campania Teatro Festival, programma giovedì con tante novità da Zimmermann a Rippa
Mercoledì 15 Giugno 2022, 14:13
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Tre debutti nella settima giornata della quindicesima edizione del Campania Teatro Festival, la rassegna diretta da Ruggero Cappuccio e realizzata con il forte sostegno della Regione Campania e organizzata dalla Fondazione Campania dei Festival. Debutta in prima nazionale, nella sezione danza, lo spettacolo danse macabre al Teatro Mercadante alle ore 21 (in replica il giorno successivo alle 19).

Lo spettacolo è stato concepito da Martin Zimmermann, regista e performer svizzero, e creato con Tarek Halaby, Dimitri Jourde e Methinee Wongtrakoon, protagonisti sul palco di una vicenda pervasa da humour noir. Colin Vallon ha realizzato la creazione musicale, mentre Sabine Geistlich firma la drammaturgia. Tre personaggi, grotteschi e reietti dalla società, si ritrovano in un luogo sperduto, che ricorda una discarica abbandonata. Proveranno a vivere insieme, superando le varie difficoltà relazionali, per rispondere al bisogno innato di vivere in comunità. Impalpabile e onnipresente, incomberà su di loro l’ombra della morte, la burattinaia impietosa di una storia che ha nell’umorismo la sola via di fuga. «Il mio umorismo corrisponde al lato ridicolo del tragico – afferma, infatti, Zimmermann. Spingere il tragico fino alla commedia permette di superarlo. Per me, il tragicomico contiene una violenza e una potenza feroce: è radicale e tagliente, guidato da una certa malizia, ma anche beffardo, preciso e misterioso». Nella sezione progetti speciali, nuovo appuntamento con Il Sogno Reale.

I Borbone di Napoli, progetto di Ruggero Cappuccio e a cura di Marco Perillo, che prosegue sul palco della Terrazza dei Principi di Capodimonte, alle ore 21.

Per l’occasione Cristina Donadio leggerà Il re di Napoli, di Elisa Ruotolo. Il racconto si sofferma sul tempo sospeso dell’infanzia e del suo potere immaginifico. Protagonista sarà Ferdinando, il figlio di Carlo III, che osserva suo fratello Filippo ricevere la risposta all’ennesimo consulto medico che stravolgerà i loro destini. All’Archivio di Stato di Napoli debutta, alle 19 e alle 20.30, Antenate. Il tempo del ricordo nella casa delle storie, in scena fino al 18 giugno. Marina Rippa ha ideato e curato la performance teatrale per Femminile Plurale, che ha prodotto la pièce in sinergia con l’Archivio di Stato di Napoli e in collaborazione con il settore cultura del Comune di Napoli. Narrare e ricordare: l’uno non può esistere senza l’altro. E nell’atto di raccontare storie si nasconde il significato profondo della propria identità: riconoscere da dove si proviene, comprendere dove si è, intravedere dove si andrà. Antenate, conosciute o sconosciute, sono le donne che non compaiono nella storia, ma che la storia l’hanno vissuta e scritta anche loro. Interpreti di uno spettacolo interamente al femminile saranno Amelia Patierno, Anna Liguori, Anna Manzo, Anna Marigliano, Anna Patierno, Antonella Esposito, Flora Faliti, Flora Quarto, Giustina Cirillo, Giusy Esposito, Ida Pollice, Iolanda Vasquez, Melina de Luca, Nunzia Patierno, Patrizia Iorio, Rosa Tarantino, Rosalba Fiorentino, Rosetta Lima, Rossella Cascone, Susy Cerasuolo, Susy Martino e Tina Esposito.

 

Proseguono, nell’arco della giornata, le attività diurne proposte dal Campania Teatro Festival. Il primo incontro è con Come un albero la mia voce racconta, a cura di Martina Baldi e Antonella Ippolito. L’appuntamento è alle 17 presso il Teatrino del Belvedere/Pagliarone di Capodimonte per gruppi di massimo 10 partecipanti. Il progetto nasce in risposta al lungo silenzio che ha accompagnato il periodo di confinamento per la pandemia di Covid-19.

Tra le mura di casa, dolorosa è stata l’esperienza del non poter comunicare. È necessario, ora, ritrovare contatto con il sé e con il mondo. Il mezzo, per farlo, è la voce: ascoltarla e farla ascoltare, lasciarla risuonare nella Natura per riconnettersi con il senso profondo dell’esistenza. Come un albero la mia voce racconta è un’esperienza interattiva che mira ad armonizzare parti di sé, a metà tra terra e cielo, come un albero, in eterno equilibrio fra struttura e libertà. Proseguono, infine, le Visite guidate a piedi, per scoprire i viali e gli edifici storici del Museo e Real Bosco di Capodimonte.

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