«Molto rumore per nulla» alla Galleria Toledo: in scena il capolavoro shakespeariano diretto da Laura Angiulli

Lo spettacolo andrà in scena da venerdì, primo marzo e per due fine settimana

Al teatro Stabile di Innovazione, «Molto rumore per nulla»
Al teatro Stabile di Innovazione, «Molto rumore per nulla»
Martedì 27 Febbraio 2024, 10:30
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A Galleria Toledo, presso il Teatro Stabile d’innovazione ai Quartieri Spagnoli, da venerdì primo marzo alle 20.30 e per due fine settimana, torna «Molto rumore per nulla», dal capolavoro di William Shakespeare, drammaturgia e regia Laura Angiulli, scene e costumi Rosario Squillace, disegno luci Cesare Accetta. In scena Paolo Aguzzi, Federica Aiello, Alessandra D’Elia,Gennaro Di Colandrea, Rossella De Martino, Enrico Disegni, Antonio Marfella, Andrea Palladino, Antonio Speranza e Antonio Torino.

La grazia linguistica dell’opera «Molto rumore per nulla» sottolinea ancora una volta la straordinaria artisticità dell’opera shakespeariana in termini di ricerca linguistica.

Questa volta, non un linguaggio barocco, quanto piuttosto un frizzante eloquio tutto legato alla frenesia del sentimento amoroso.

Beatrice e Benedick, la coppia protagonista, in una volteggiante schermaglia conducono il filo della narrazione che si arricchisce di significativi contributi con ulteriori presenze in quel piccolo borgo messinese, sostenuto da un brillante Don Pedro. Ma, come in altre commedie, l’aspetto noir improvvisamente s’infiltra attraverso la figura di Don Joan, oscuro fratello del principe, altrimenti detto il Bastardo: è lui che attenta alla felicità dell’altra coppia, Ero e Claudio, giovani promessi sposi portati alle nozze nel favore della comunità; c’è infatti Leonato, il padre di Ero, che accompagna l’evento con l’offerta di una congrua dote, c’è la prestanza di Claudio, fortemente sostenuta dal favore del principe.

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L’inganno tessuto da Bastardo, col sostegno di Borraccio, oscuro bravo al suo servizio, porterà grave scompiglio alla festa di nozze. Occorrerà l’opera di una coppia di esilaranti guardie addette alla ronda per districare l’oscuro progetto di Don Joan e risolvere il caso. L’intervento propizio del frate porterà con doppie nozze alla felice concluse dell’opera.

Il progetto di messinscena, pure nella libertà interpretativa della regia, asseconda l’opera percorrendola su un versante di assoluto rispetto del testo, dei caratteri dei personaggi, dell’ambientazione che risulta essere dichiaratamente shakespeariana.

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