Allo Shisha arriva la cannabis fritta: la tradizione incontra la tendenza

Allo Shisha arriva la cannabis fritta: la tradizione incontra la tendenza
di Rossella Grasso
Sabato 26 Gennaio 2019, 17:02 - Ultimo agg. 27 Gennaio, 11:52
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Cosa succede se la frittura della tradizione napoletana incontra la tendenza del momento? Arriva a Napoli la foglia fritta di canapa, «tutto fresco, naturale, in una croccante pastella e soprattutto legale», assicurano gli ideatori dell'iniziativa che da poco ha inaugurato una nuova stagione dello Shisha, narghilè bar in Via del Parco Margherita. La foglia fresca di canapa viene passata in pastella, fritta e servita al tavolo con salsa allo yogurth ed è legale perché non contiene valori di Thc, tetraidrocannabinolo, principio psicoattivo. Nell'ultimo anno «l'erba che non sballa» ha spopolato, grazie anche all'iniziativa di EasyJoint, azienda che per prima ha iniziato il commercio in Italia della cannabis con Thc inferiore allo 0,2%, tollerato fino a 0,6% precedentemente. Tutto è nato come una provocazione per riportare l'attenzione sul tema della legalizzazione delle droghe leggere, ma in breve tempo è diventato un business milionario.
 


Sulla scorta della riflessione avviata da EasyJoint, un gruppo di amici ha deciso di proporre ai clienti dello Shisha la via gastronomica per saperne di più sulla canapa. Così Sara Watson (Auricchio), designer di 24 anni, Aravin Aluth, imprenditore srilankese di 28 anni e Renato Granato, blogger specializzato nel settore della cannabis light di 29 anni, l'hanno portata in tavola con una variante del tutto originale. «Questo locale arabo che è qui da 25 anni è diventato lo Shisha Smokers Club - ha detto Sara  - Dalla stessa filiera della canapa da cui otteniamo le foglie certificate senza alcun contenuto di principi psicoattivi ricaviamo le cannucce. Sorseggiando il proprio drink si può assaporare l'aroma della canapa naturale». Tutta la canapa industriale utilizzata nel locale è praticamente a chilometro zero: «arriva dal casertano o dal salernitano - dice Sara - così possiamo valorizzare anche le produzioni della nostra terra». 

L'iniziativa piace ai clienti che nel weekend affollano il locale incuriositi dalla novità. Lo Shisha ambisce a diventare un punto di riferimento per i cittadini sul tema della canapa, un luogo dove poter conoscere e informarsi meglio su tutti i prodotti e le loro proprietà. Studi scientifici testimoniano infatti che la canapa sia un potente antiossidante e antinfiammatorio naturale. «L'idea parte da un approfondito studio del mercato internazionale ed europeo sulla canapa e cannabis - dice Aravin - un settore in cui in questo momento in Italia non c'è una chiara legislatura. Portando la canapa in tavola vogliamo affrontare quei punti sui quali non c'è una chiara informazione. È importante che i cittadini abbiano l'occasione di informarsi e vedere di persona di cosa stiamo parlando».

I tre ragazzi hanno viaggiato molto in Europa e hanno potuto conoscere e sperimentare l'approccio che hanno gli altri paesi all'argomento canapa. Si sono accorti che a Napoli ancora non se ne parla abbastanza e che è giunta l'ora di farlo. Così, dopo aver partecipato alla fiera napoletana della canapa hanno proposto a Pippo Papa, proprietario dello Shisha, di trasformare lo storico locale arabo in uno smoker's club. «La nostre foglie fritte sono assolutamente legali - sottolinea Renato, che dal suo seguitissimo blog 'Renee weed blogger' affronta i temi della canapa - Non ha alcun principio attivo e non arreca nessun danno per la salute. È come fare una qualsiasi frittura». Il team di creativi già immagina il prossimo mese di proporre le foglie di canapa più tenere all'insalata.
 

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