Giovani&lavoro, rivolta social contro la barista che non trova commessi

Giovani&lavoro, rivolta social contro la barista che non trova commessi
Giovani&lavoro, rivolta social contro la barista che non trova commessi
Giovedì 30 Gennaio 2020, 12:50 - Ultimo agg. 15:29
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ROVIGO - Ha accusato i giovani: «Non hanno voglia di lavorare» e ha puntato il dito contro i commercianti di Rovigo «perché non sono mai stata invitata a una riunione» e ha minacciato di chiudere il suo bar. Lo sfogo di Maura Cavallaro, titolare del bar Il Locale di via Miani, non ha lasciato indifferente la città. La proprietaria del bar da oltre due anni sta cercando personale, ma non ha ancora trovato alcuna persona disponibile.

Ma ecco la testimonianza di Alessio P.  girata al nostro sito web: «Ho portato due volte il mio curriculum a quel bar e la titolare mi ha risposto che cercava solo ragazze. Io ho 44 anni, da 20  ho esperienza nel settore della ristorazione. Forse la signora cerca  giovani perché il costo è inferiore. In giro c'è molta gente, di tutte le età, che ha voglia di lavorare» assicura il polesano.

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GIOVANI DISPONIBILI
Anche Alice è perplessa: «Stento a credere alle dichiarazioni della signora Cavallaro. Noi giovani siamo costretti a lavorare 10 o 12 ore al giorno, tutta la settimana, specialmente le sere del week-end, anzi, alle notti, visto che prima delle 3 non si finisce mai». E rincara: «Se dopo due anni, la titolare non ha ancora trovato personale, mi viene da pensare che paga talmente poco da far scappare la gente. Smettetela di dire che non abbiamo voglia di lavorare. Noi ne abbiamo anche troppa».
E, tra i ragazzi che postano sui social, c'è chi nutre perplessità: «La signora ha espresso troppe frasi contraddittorie. Mi sembra una trovata per fare pubblicità al suo locale». Un altro utente interviene per difendere i ragazzi: «Sono orgoglioso, invece, di questi giovani che non si lasciano calpestare dalla società, vengono pagati una miseria e i padroni hanno delle pretese assurde. Servono paghe adeguate per trovare i lavoratori».

Tra tanti commenti negativi, qualcuno, invece, condivide il pensiero di Maura Cavallaro. Una donna ricorda: «Mia figlia ha studiato all'istituto superiore a indirizzo turistico. È una delle poche ragazze sempre disponibili a lavorare il sabato e la domenica. La maggioranza dei suoi colleghi vorrebbe lavorare dal lunedì al venerdì, ma weekend esclusi. Com'è possibile equiparare il lavoro nel commercio a quello in ufficio o in fabbrica? Tantissimi datori di lavoro, quindi, sono obbligati ad assumere extracomunitari perché i giovani italiani hanno poca voglia di lavorare».
   
Contattata più volte per rispondere alle "accuse" via social, Maura Cavallaro, ieri  non ha risposto al telefono.

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