L’emergenza
al tempo delle vacanze

di Francesco Durante
Sabato 26 Agosto 2017, 23:55
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In sole quarantott’ore la cronaca si incarica di correggere la cronaca. E di far calare un imbarazzato silenzio su due polemiche roventi che avevano il vizio d’origine di fondarsi su presupposti clamorosamente sbagliati, anzi: diametralmente opposti rispetto alla realtà che pretendevano di rappresentare. Il caso vuole che in entrambe le vicende si tratti di fatti tragici. E vuole ancora, il caso, che per due volte lo Stato sia il responsabile degli errori, l’indiretto fomentatore delle polemiche, ma poi, grazie al cielo, anche l’Ente che alla fine sente il bisogno di correggersi almeno formalmente.


Per quanto riguarda poi l’individuazione dei responsabili e i relativi provvedimenti disciplinari dovremmo invece ancora attendere, districandoci nel solito labirinto inchieste, leggi (contraddittorie) e ricorsi (assicurati). Si parla da un lato dell’errato calcolo dell’epicentro del terremoto di Casamicciola (rivelato ieri da uno scoop del Mattino), e dall’altro della triste storia - risalente al 3 agosto - della presunta indisponibilità di ambulanze del 118 per soccorrere, a Napoli, il povero Mario D’Aiello, talassemico, deceduto anche perché gli avevano assegnato un codice giallo invece che rosso. Sappiamo come stavano invece le cose: le ambulanze c’erano, e quanto al terremoto l’epicentro non era in mare, né a dieci chilometri di profondità, bensì giusto sotto gli edifici crollati a Casamicciola; il che, se pure non cancella la vergogna del dilagante abusivismo edilizio sulla cosiddetta Isola Verde, sicuramente ridimensiona la portata dei discorsi fatti in questi giorni. E dà conto di quella che in principio pareva una questione assurda: come, cioè, fosse possibile che un sisma di così bassa intensità avesse potuto fare tutti quei danni.


La grande scrittrice americana Flann O’Brien diceva che un ripensamento non è mai una cosa sbagliata. E in questi due casi abbiamo per lo meno la soddisfazione di vederlo, il ripensamento, e di poter correggere le informazioni fasulle su cui avevamo incominciato a formulare le nostre ipotesi di giudizio. Resta il fatto - preoccupante - che le due fake news di partenza avevano il medesimo mittente, e non un mittente qualsiasi: lo Stato. Uno Stato agostano e perciò spesso distratto e pasticcione. Perché questo è successo, ha denunciato un’autorità in materia di sismologia come Enzo Boschi e confermato Giuseppe Zamberletti padre della Protezione civile e presidente emerito dell’Istituto nazionale di vulcanologia, nelle stanze dell’osservatorio Vesuviano: è stato utilizzato un modello di calcolo del sisma adatto alla costa e non all’isola di Ischia perché la squadra di ricercatori di turno non era esperta a sufficienza.

Nel caso invece della gestione delle rete delle emergenze sanitarie a Napoli non è certo la prima volta: basta ricordare le polemiche che scoppiarono solo dodici mesi orsono quando, sulla pelle dei cittadini, esplose il caso dei pronto soccorso non in rete e dei reparti chiusi senza alcun criterio.
Uno scandalo che ha portato, per lo meno, alla messa a punto di una nuova organizzazione anche se, è bene ricordarlo, di risultati concreti se ne sono visti davvero pochi. E dunque: può lo Stato andarsene, diciamo così, in vacanza ad agosto in questo modo? E possiamo noi tutti non avere fiducia di quello che ci dice lo Stato? Non può, non possiamo.


 
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