Nunziatella giuramento e sfida: primi in Europa

Nunziatella giuramento e sfida: primi in Europa
di Paolo Barbuto
Sabato 15 Novembre 2014, 23:28 - Ultimo agg. 23:36
4 Minuti di Lettura
Hanno sguardi impauriti quando entrano in piazza, hanno voce forte quando gridano «lo giuro» e vengono avvolti dal fumo tricolore, hanno una invidiabile certezza nel futuro: i ragazzi della Nunziatella d’oggi sono convinti che domani saranno uomini e donne capaci di dare il loro contributo alla crescita, felice, della società. Forse non sarà così per tutti, ma è piacevole sapere che tutti loro ci credono fortemente.

Nunziatella, allievi del corso numero 227: Napoli, in un appuntamento ormai divenuto fisso, li ospita al centro di piazza Plebiscito. Stavolta lo scenario è in tono minore perché palazzo Reale e colonnato di San Francesco di Paola sono ingabbiati, come gran parte della città circostante, ma le emozioni sono identiche. Anzi, sono molte di più perché nel giorno del giuramento dei ragazzi emozionati c’è anche un «giuramento» che Napoli fa ufficialmente alla scuola militare più antica del mondo: il vostro futuro non sarà mai più in bilico.

E qui bisogna fare un piccolo passo indietro, ai mesi scorsi, quando da Pizzofalcone arrivò un allarme: poco spazio, difficoltà logistiche sempre più crescenti, la Nunziatella rischia di scomparire. E, da quel momento, s’è messa in moto una macchina sostenuta dalle autorità civili e militari e, soprattutto, da centinaia di ex allievi che si sono messi in moto per la scuola.

Il risultato dalla grande mobilitazione è arrivato ieri: alla Nunziatella verrà concesso l’immenso spazio della caserma Bixio, in cima a Monte di Dio. La polizia sposterà il reparto mobile alla caserma Boscariello, così il Rosso Maniero allargherà i suoi spazi, avrà maggiori possibilità e, soprattutto, potrà aspirare, pienamente, al ruolo di scuola militare numero uno in Europa.

Alla cerimonia per il giuramento del corso 227 partecipano tante autorità militari e civili. Ci sono il ministro della difesa Roberta Pinotti e quello degli Interni Angelino Alfano, c’è il capo di stato maggiore dell’Esercito Claudio Graziano, ci sono il sindaco di Napoli De Magistris e il governatore Caldoro, c’è, ovviamente, il comandante della Nunziatella, Valentino Scutillo; poi gli ex allievi, tanti, compresi i generali dei carabinieri Rosario Aiosa, che è padrino del 127mo corso e Giampaolo Ganzer che, a nome del corso del 1964 consegna ieri la «stecca» agli allievi del secondo anno.

Il ministro Pinotti è coinvolgente quando prende la parola. Parla direttamente ai ragazzi guardando i volti, uno per uno, ricorda il rapporto viscerale fra Napoli e la Nunziatella: «Questa cerimonia è il simbolo dello stretto legame fra la città di Napoli e il suo Rosso Maniero. Partecipare a questa splendida giornata così articolata e allo stesso tempo serena, è una emozione forte».

Il ministro della Difesa fa riferimento anche al futuro, all’accordo per portare la Nunziatella dentro la caserma Bixio e al fatto che grazie a questi nuovi spazi, la scuola militare può essere seriamente candidata ad accogliere e formare anche giovani provenienti da altri paesi.

Anche il capo di stato maggiore della Difesa, Claudio Graziano, parla direttamente ai ragazzi e ai tanti familiari presenti in piazza: «Voi del primo anno state soffrendo, lo so bene, ma sappiate che questa sensazione durerà poco e che anche questi giorni contribuiranno a fare di voi uomini e donne migliori, più forti, capaci di mettersi al servizio dello Stato, perché il giuramento fatto oggi in piazza del Plebiscito vi seguirà per tutta la vita, qualunque sia la scelta professionale che farete».

Non prende la parola il generale dei carabinieri Rosario Aiosa: dovrebbe tenere un discorso come padrino del corso che sta giurando ma, per ricordare la vicenda dei Marò italiani in India, preferisce far «parlare» il silenzio.

Il comandante della scuola militare, Scutillo, sottolinea l’importanza del giuramento che «incide sul cuore di tutti gli allievi un forte legame con il Paese». Il presidente nazionale degli ex allievi, Alessandro Ortis, festeggia con entusiasmo la novità dell’allargamento degli spazi della Nunziatella: «È un sogno diventato realtà», sottolinea fra gli applausi.

Ma, alla fine, i protagonisti sono loro, gli allievi e gli ex allievi che al termine del percorso del cerimoniale ufficiale si riappropriano della piazza. I giovani di oggi compiono il percorso della parata seri e impettiti, come vuole il loro ruolo. Dietro di loro, poi, sfilano centinaia di ex allievi: alcuni in divisa perché la carriera militare è andata avanti, altri in borghese perché la vita ha aperto altre strade ma il rapporto con la Nunziatella non finisce mai. Così la conclusione della giornata del giuramento diventa una festa d’affetto per una scuola che non si può dimenticare: passano giovani uomini in giacca e cravatta, uomini d’altri tempi dal passo un po’ meno marziale ma con la voglia di sentirsi ancora, e sempre, allievi della Nunziatella; sfilano giovani papà con bimbi in braccio o sulle spalle, fieri e felici. È la storia della Nunziatella che sfila in piazza del Plebiscito; è anche un pezzetto di storia di questa città.

© RIPRODUZIONE RISERVATA