Oggi per andare in ufficio conviene prendere i mezzi pubblici. Il caro benzina ha cambiato le abitudini degli italiani e riportato al centro bus, tram e metropolitane, un po’ come era successo nel 2012, altro anno record per i prezzi del petrolio. A marzo nei grandi centri urbani come Roma e Napoli i passeggeri del Tpl sono aumentati di circa il 30%. Ed è solo l’inizio: nelle prossime settimane questa tendenza andrà a consolidarsi ulteriormente, se per effetto delle guerra e delle sanzioni il prezzo del petrolio dovesse riprendere a correre come si teme. Più nel dettaglio, Atac fa sapere che a marzo a Roma il numero delle validazioni sulle tre linee della metropolitana è aumentato di quasi il 30% rispetto al mese precedente. Pure la fine dello smart working e il ritorno dei turisti hanno influito, ovviamente.
Stessa storia a Napoli. L’Anm, Azienda napoletana mobilità, spiega che tra febbraio e marzo i passeggeri sono aumentati del 27%. Netto il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili Enrico Giovannini: «Il prezzo dei carburanti spinge le persone a tornare al mezzo pubblico». Ieri il numero uno di Porta Pia, a margine dell’evento “Sostenibilità e innovazione: le transizioni gemelle per dare forma al futuro” di Italy Next Generation, si è soffermato sulla ripresa dell’uso dei mezzi pubblici, definendola «più rapida del previsto». Il numero dei passeggeri su bus e metro ha fatto un primo importante balzo a metà marzo, prima dell’entrata in vigore del taglio delle accise che in queste ultime settimane ha permesso agli automobilisti di risparmiare trenta centesimi al litro. Va detto però che a Roma circolano oggi sulle linee A, B e C della metropolitana tra i 400mila e i 450mila passeggeri al giorno, mentre prima del Covid erano 700mila. In pratica viaggia in metro il 40% dei passeggeri rispetto al 2019. A Napoli gli utenti trasportati da Anm sono il 63% rispetto a tre anni fa. Il numero dei passeggeri che opta per i mezzi pubblici è in crescita anche nelle regioni del Nord. A Milano l’azienda dei trasporti Atm fa sapere che all’inizio di gennaio trasportava 1,4 milioni di passeggeri al giorno, a febbraio 1,5 milioni circa e a marzo quasi 1,7 milioni. Nel giro di tre mesi, complice i prezzi proibitivi dei carburanti, il ritorno al lavoro in presenza e l’aumento del turismo, il numero dei passeggeri trasportati ogni giorno è cresciuto quindi di quasi 200mila unità. Tuttavia anche nel capoluogo meneghino non siamo ancora tornati ai livelli pre Covid: i passeggeri sono oggi il 70% rispetto al 2019. Il caro benzina non ha riempito però solo bus e metro.
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