Coronavirus, terza vittima a Crema, 149 contagi: il virus si espande in 5 regioni

Coronavirus, terza vittima, 149 contagi: il virus si espande in 5 regioni
Coronavirus, terza vittima, 149 contagi: il virus si espande in 5 regioni
di Claudia Guasco
Lunedì 24 Febbraio 2020, 06:24 - Ultimo agg. 08:24
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Il numero di contagiati aumenta di ora in ora e gli incubi che sembravano vivere solo in città lontane prendono forma. Se la situazione dovesse «degenerare», avverte il governatore della Lombardia Attilio Fontana, «nella fase due si potrebbero assumere iniziative più drastiche e rigorose», quelle che in Cina «sono state adottate a Wuhan». Significa sigillare il nord Italia, l'area colpita dal virus, e il primo passo è l'arrivo di 100 carabinieri in Lombardia e Veneto per i blocchi delle zone rosse.

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TERZI PER CONTAGIO
È sempre qui che il Covid-19 fa la terza vittima: una paziente è morta a Crema. Il numero delle persone positive aumenta, dicono i dati forniti dal commissario per l'emergenza Angelo Borrelli. Sono 152 in tutta Italia, compresi tre decessi e un paziente guarito. In Lombardia i casi sono 112, in Veneto 22, in Emilia Romagna 9, in Piemonte 3 e altrettanti in Trentino Alto Adige, una famiglia del lodigiano in settimana bianca in uno chalet di Fai della Paganella con 40 posti letto. A questi si aggiungono i tre ricoverati allo Spallanzani di Roma (il ricercatore tornato da Wuhan, ora guarito e dimesso; i due turisti cinesi in via di guarigione).
 



Un medico dell'ospedale Policlinico di Milano, ricoverato all'ospedale Sacco da una settimana per una polmonite, è risultato positivo al test. L'Italia è diventata il terzo Paese al mondo per numero di contagi, dicono i dati della Johns Hopkins University. La Cina con quasi 77 mila resta il Paese più colpito, seguito dalla Corea del Sud con 602, mentre l'Italia scalza il Giappone, dove al momento i casi sono 135. «È uno scenario crescente, valutiamo anche ipotesi più pessimistiche», afferma il commissario Borrelli. Quattro casi sono stati confermati nella bergamasca, un diciassettenne residente in Valtellina che studia all'istituto agrario di Codogno è il malato più giovane. Sono 26 i contagiati in terapia intensiva, quasi il 20% del totale.
 
 


ARRESTO E AMMENDA
I dati dei contagi sono purtroppo in continua evoluzione e con l'incalzare del Covid-19 si fanno sempre più strette le maglie della prevenzione. Scuole chiuse per tutta la prossima settimana in Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia, così come tutti i luoghi di aggregazione come musei, teatri e cinema. Sipario calato alla Scala di Milano e carnevale annullato a Venezia: «È il provvedimento più grave che ho mai preso. Chiediamo la comprensione dei cittadini», commenta il governatore Luca Zaia. Partite di Serie A e attività sportive cancellate. Non solo: «Abbiamo disposto la chiusura dalle ore 18 di domenica dei luoghi commerciali di intrattenimento o svago.

 
Non i ristoranti, quindi pub e discoteche, luoghi dove si trovano molte persone», annuncia l'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera. Situazione delicata soprattutto nel cuore delle zone contagiate: i dieci comuni del Lodigiano e Vò, in Veneto, sono in quarantena obbligata con le forze dell'ordine che presidiano i 43 varchi di ingresso agli undici paesi. Il piano di cinturazione è stato definito in una riunione al dipartimento della Pubblica sicurezza con il capo della Polizia, Franco Gabrielli e i prefetti. Per i trasgressori scatta l'articolo 650 del codice penale, «inosservanza dei provvedimenti dell'autorità», previsti arresto fino a tre mesi e ammenda fino a 206 euro. È proprio dall'ospedale di Codogno, uno dei comuni del focolaio, che arriva il grido d'aiuto di un infermiere: «Tutto ciò che dicono non è vero, non c'è niente sotto controllo. È il panico assoluto, l'ospedale è chiuso al pubblico e i parenti dei degenti continuano a chiamare preoccupatissimi».
 

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