Coronavirus, ospedali e tracciamenti
il piano di Bertolaso per evitare la zona arancione

ambulanza covid
ambulanza covid
di Luca Benedetti
Domenica 8 Novembre 2020, 07:36 - Ultimo agg. 08:47
3 Minuti di Lettura

PERUGIA Ieri una riunione fiume quella del Cor, base a Foligno e videoconferenza con mezza Umbria. Tra i protagonisti il dg della Salute Claudio Dario, il commissario per l’emergenza Antonio Onnis, il dg della Protezione civile Stefano Nodessi e l’assessore alla Proci, Enrico Melasecche.
Tanta carne al fuoco, anche il no alla Bartoccini per avere il pubblico nella prossima in casa del campionato di volley femminile. L’Anci la spunta sulle ordinanze contumaciali che non firmeranno più i sindaci, punto caro al presidente Michele Toniaccini. Il nodo è fare presto a trovare altri posti letto a fra funzionare il tracciamento e riuscire a tenera basso l’Rt. Ieri si è parlato di dato verso 1,2 che tiene l’Umbria lontano dal rischio di una zona arancione, ma non è solo quello il parametro. E di fatto i vari ragionamenti e le decisioni prese durante i lavori del Cor che la giunta regionale dovrà ratificare la prossima settimana, hanno avuto anche quello obiettivo. Fare scelte che rallentino la corsa del virus e di conseguenza lascino in Umbria maglie più larghe rispetto ai paletti più duri del Dpcm, in modo dare fra respirare anche l’economia della regione.
É stato fatto un altro passo avanti sul fronte del piano di salvaguardia quello, per lo scenario peggiore di corsa del virus e di necessità di posti letto, a cui sta lavorando Guido Bertolaso, il fresco consigliere della presidente Donatella Tesei.
Se sul fronte di un uso immediato dell’ex clinica a Porta Sole qualche dubbio è stato avanzato, c’è chi spinge (soprattutto, sembra, l’assessore Melasecche) per aprire circa 150-200 posti letto per malati Covid cosiddetti a bassa intensità a Umbria Fiere di Bastia Umbra. Ipotizzato Pantalla tutto Covid con altri 10 posti. Resta in piedi l’ipotesi di chiedere alle Marche la possibilità di utilizzare una quarantina di posti letto di Terapia Intensiva dell’ospedale Covid realizzato al centro fieristico di Civitanova, progetto a cui ha lavorato lo stesso Bertolaso la scorsa primavera. Il nodo è quello del personale. Le Marche non ce l’hanno e l’Umbria sta facendo i salti mortali per trovare i rinforzi. Ma l’ipotesi, visti che i buonissimi rapporti tra i governatori Acquaroli e Tesei, resta in piedi. Non c’è nulla di formalizzato, ma il progetto è lì.
A proposito dei posti letto del piano di salvaguardia cambio di registro per Terni, nopn più nuovi posti di Intensiva all’ex Milizia, ma al secondo piano dell’ospedale. Tempo di realizzazione, da quello che filtra, un mese. E mentre POerugia vede nascere in tre giorni l’ospedale da campo militare nel parcheggio del Santa Maria della Misericordia, la Protezione civile regionale pensa di replicare l’operazione a Terni, magari con l’aiuto della Croce Rossa. Va avanti anche la partita dei Covid hotel. Quello di Deruta, il Melody, è pronto a partire. Servono circa 400 posti per alleggerire la pressioni sugli ospedali. Che è poi il succo del piano di salvaguardia per non bloccare l’attività no Covid. Sono 17 i Covid hytotel in ballo, iniziano i sopralluoghi di Prociv e vigili del fuoco per valutare le idoneità di chi ha aderito alla richiesta della Regione tramite le associazioni di categoria. I Covid hotel ospiteranno anche i medici e il personale sanitario che hanno in famiglia situazioni di fragilità, oltre a badanti in quarantena e i pazienti che lasciano gli ospedali e sono in via di guarigione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA