L'infermiera di Piombino davanti al gip:
"Sono innocente, lo giuro sui miei figli"

Nel cerchio, Fausta Bonino, l'infermiera di Piombino (foto: Il Tirreno)
Nel cerchio, Fausta Bonino, l'infermiera di Piombino (foto: Il Tirreno)
Lunedì 4 Aprile 2016, 18:13
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 «Giuro sui miei figli che sono innocente»: lo ha detto l'infermiera Fausta Bonino rispondendo nell'interrogatorio di garanzia. Bonino è stata sentita in carcere a Pisa dal gip Antonio Pirato. L'interrogatorio è durato due ore e mezzo e vi hanno partecipato anche il procuratore capo di Livorno, Ettore Squillace Greco, e il pm Massimo Mannucci, oltre al difensore, avvocato Cesarini Barghigi.

CHIESTI I DOMICILIARI La difesa di Fausta Bonino, l'infermiera arrestata con l'accusa di aver ucciso 13 pazienti all'ospedale di Piombino (Livorno), ha chiesto al termine dell'interrogatorio di garanzia davanti al gip, nel carcere di Pisa, l'applicazione degli arresti domiciliari per la sua assistita, presenti il sostituto Massimo Mannucci e e il procuratore capo di Livorno Ettore Squillace Greco. Il gip si è riservato la decisione. Anche la procura di Livorno si è riservata di esprimere un parere, entro 48 ore, sulla richiesta degli arresti domiciliari. 



LEGALE: "MINACCIATA SU FACEBOOK" L'avvocato difensore di Fausta Bonino, avvocato Cesarina Barghini, ha detto di esser stata minacciata su Facebook da qualcuno che l'avrebbe invitata a farsi un'iniezione di Eparina, il farmaco anticoagulante con cui sono stati uccisi 12 dei 13 pazienti dell'ospedale di Piombino (Livorno). Lo ha riferito ai giornalisti la stessa legale fuori dal carcere di Pisa, al termine dell'interrogatorio di garanzia reso dalla Bonino al gip.

"PERCHÈ NO TELECAMERE?" «Ci chiediamo perché la procura e i carabinieri del Nas abbiano scelto di non impiegare le telecamere in reparto per queste indagini. Se ci fossero state si sarebbero potute salvare tre persone ed evitare tre decessi», ha detto l'avvocato Barghini. «Ho fatto notare questo aspetto anche oggi - ha aggiunto incontrando i giornalisti fuori dal carcere di Pisa dove la sua assistita è detenuta - ma gli inquirenti non hanno replicato. Se la costruzione dell'impianto accusatorio venisse confermata, ovvero che a uccidere quelle persone non siano state generiche colpe mediche ma l'azione intenzionale di qualcuno il serial killer sarebbe ancora libero di colpire. Perché la mia assistita è assolutamente innocente».

Il legale ha anche spiegato che la donna «ha affrontato con relativa serenità l'interrogatorio dimostrando agli stessi inquirenti che si tratta di un processo indiziario e che il quadro probatorio è tutt'altro che solido: noi ci difenderemo all'americana, cercando prove che dimostrino l'innocenza della signora Bonino».

PM: ALTRI CASI DA VALUTARE «Ci sono altre segnalazioni che andranno valutate. Se ci siano o meno precise denunce non posso rispondere». Lo ha detto oggi il procuratore capo di Livorno Ettore Squillace Greco rispondendo a una domanda dei giornalisti che gli chiedevano se fossero arrivati esposti su altri pazienti deceduti nell'ambito dell'inchiesta sull'infermiera Fausta Bonino, accusata dell'omicidio di 13 pazienti ricoverati nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Piombino.

Intanto proseguono nel massimo riserbo gli accertamenti del Nas di Livorno, incaricato delle indagini.

Al momento si sa soltanto che si stanno vagliando tutte le posizioni connesse all'attività di indagine e si sta lavorando a 360 gradi, sentendo familiari, parenti e amici delle vittime e tutte le persone potenzialmente informate sui fatti. Un lavoro a pieno regime sui 13 casi accertati e le eventuali altre situazioni che potrebbero emergere e avere un risvolto ai fini delle stesse indagini, vagliando anche tutte le segnalazioni utili. 

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