Simone Camilli, folla a Pitigliano per l'ultimo saluto al reporter morto a Gaza. Il vescovo: «Era l'amico che tutti vorrebbero avere»

I funerali di Simone Camilli (Foto di Massimo Chiaravalli)
I funerali di Simone Camilli (Foto di Massimo Chiaravalli)
di Massimo Chiaravalli
Venerdì 15 Agosto 2014, 21:06 - Ultimo agg. 21:07
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Sentivi la libert di raccontare le notizie come le volevi raccontare. Ora vivi in tua figlia. Ti amo e ti amer per sempre. Le parole sono uscite dalla bocca di Ilfa in inglese, accompagnate da una lacrima.





Quando è entrata nella cattedrale di Pitigliano, poco prima delle 18, la chiesa era già piena. Il duomo infatti non ha retto l’onda di affetto riversata su Simone Camilli, il giovane reporter figlio del sindaco del piccolo comune nel grossetano. C’erano almeno 500 persone all’interno e altrettante fuori giunte a salutarlo.



Il feretro è stato sistemato nel primo pomeriggio, i presenti in chiesa hanno atteso l’inizio del rito funebre pregando insieme al parroco, don Luca Caprini. Nello stesso momento i negozi hanno chiuso in segno di lutto, così come castello Orsini. All’ingresso del duomo una foto del giovane reporter morto a Gaza mercoledì, mentre documentava il disinnesco di un ordigno. Lì a fianco, un libro per chi vuole lasciare un messaggio. Il sindaco, Pier Luigi, è riuscito anche a dispensare qualche sorriso prima della messa. E’ uscito a un certo punto, per poi rientrare con un ramoscello d’ulivo in mano, insieme alla moglie Maria Daniela. Sopra la bara, la foto del figlio, quella dove lui è sul balcone e sullo sfondo si vede il fumo generato da qualche deflagrazione.



A celebrare il rito funebre è stato il vescovo di Pitigliano-Sovana-Orbetello, Guglielmo Borghetti. «La nostra amata Pitigliano – ha detto – ha accolto Simone, giovane coraggioso, professionista appassionato di cui il padre è fiero. Se n’è andato troppo presto per un conflitto tragico quanto assurdo». Ha avuto parole anche per la piccola Nur, figlia di Simone e Ilfa, appena 3 anni: «Un giorno potrà parlare orgogliosa del proprio papà. Abbiamo perso l’amico che tutti vorrebbero avere».



Pier Luigi Camilliè stato travolto da un’ondata di affetto, da amici e colleghi di Simone. «Questo mi ha fatto capire che mio figlio non lo conoscevo, non mi ero accorto di quanto fosse speciale». Gli diceva che il suo lavoro doveva portarlo dove succedono le cose. Non voleva sedersi, Simone. E lui, giornalista, lo sapeva. Poi, come collega oltre che padre: «Io questi consensi non li ho mai avuti».



Una famiglia spezzata, quella del giovane reporter. Ciò che è trapelato dai pensieri della moglie Ilfa è solo amore per lui e la figlia. «Il giorno che ci siamo conosciuti, otto anni fa – ha raccontato – la sera mi ero già semplicemente innamorata. Una settimana dopo eravamo insieme nel Sinai, poi ci siamo trasferiti a Beirut». Sono tutti fotogrammi di un film finito male. Con l’ultima telefonata. «Mi hai detto devo andare – ha proseguito Ilfa – e prima di attaccare siamo stati un po’ in silenzio vivi in tua figlia, le parlerò di quanto eri fantastico e quanto l’hai amata. Io ti amerò per il resto della mia vita».



Mamma Maria Daniela aveva la voce letteralmente rotta dal dolore. Il suo sostegno sono state le altre due figlie, Benedetta e Chiara. Ma ha trovato lo stesso la forza di leggere una lettera inviata da un ragazzo di Gaza e di concludere che Simone ha perso la vita per raccontare il dolore di quel territorio. Poi l’uscita del feretro: un applauso lunghissimo ha salutato Simone nel suo ultimo viaggio verso il cimitero di Pitigliano.
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