Sembra la trama di una commedia fantozziana, invece, è successo tutto per davvero: un addetto alle pulizie in servizio al Rensselaer Polytechnic Institute (RPI) di Troy, nello stato americano di New York, ha disattivato per sbaglio il congelatore di un laboratorio, dove erano conservati campioni di cellule e altri materiali di ricerca. Risultato? Decenni di ricerca scientifica andati in fumo e danni da milioni di dollari, secondo quanto emerso dalla causa legale intentata dall'istituto contro l'impresa di pulizie "Daigle Cleaning Services". Il fatto risale al 14 settembre 2020.
Come riporta il Times Union, l'addetto alle pulizie aveva premuto un interruttore, senza immaginare cosa avesse provocato il suo gesto, nel tentativo di spegnere un «fastidioso segnale acustico». Così, una buona parte del materiale biologico conservato nel frigorifero, è passato dalla temperatura di - 44,5 a - 3,5 gradi Celsius, andando quindi distutto.
The janitor caused over $1 million in damages at a Rensselaer Polytechnic Institute lab. https://t.co/nMCLeDPvdk
— WJBO Newsradio (@WJBONewsradio) June 26, 2023
La causa legale
«Il comportamento e la negligenza delle persone hanno causato tutto questo. Sfortunatamente, hanno spazzato via 25 anni di ricerca», ha affermato Michael Ginsberg, avvocato di RPI. Il legale ha affermato che serviranno almeno un milione di dollari per recuperare il materiale perduto. Campioni di cellule che i ricercatori dell'istituto stavano utilizzando per studiare a fondo i processi di fotosintesi, in un'ottica di sviluppo di pannelli solari.
Daigle Cleaning Services aveva firmato un contratto da 1,427 milioni di dollari per ripulire le strutture dell'RPI nel semestre autunnale del 2020. Tra queste c'era il Cogswell Building, centro di ricerca chimica-biologica che ospita il laboratorio del pluripremiato Professore di chimica e biologia chimica KV Lakshmi, direttore del Baruch '60 Center for Biochemical Solar Energy Research.
Lakshmi ha contattato il produttore del congelatore per le riparazioni di emergenza, ma a causa della pandemia da Coronavirus, quel lavoro non è stato possibile fino al 21 settembre 2020, circa una settimana dopo l'accaduto.
Un errore fatale
Quando il personale di pubblica sicurezza di RPI ha chiesto spiegazioni al responsabile del disastro, quest'ultimo ha risposto di aver sentito i “fastidiosi allarmi” per tutta la serata e di aver pensato che fossero causati dalla mancanza di corrente, dando prova di non aver notato l'avviso affisso sulla porta del laboratorio. In seguito, si sarebbe scoperto che la corrente, in realtà, era perfettamente funzionante, e che l'addetto alle pulizie l'aveva spenta proprio nel tentativo di riattivarla.