Nel documento finale approvato ieri, i 20 Grandi si impegnano al pieno utilizzo delle soluzioni basate sulla natura o degli approcci basati sull'ecosistema per affrontare la perdita di biodiversità, ripristinare i terreni degradati, prevenire, mitigare e adattarsi ai cambiamenti climatici. Tra gli impegni presi ieri c'è raddoppiare la circolarità dei materiali al 2030, cioè il riciclo dei rifiuti e l'utilizzo di materiali riciclati.
Fra gli impegni c'è anche recuperare al 2030 il 50% delle aree degradate.
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I Venti sostengono accordi internazionali per la tutela della biodiversità marina al di là della giurisdizione nazionale, per la regolamentazione delle estrazioni minerarie sui fondali e per aree marine protette in Antartide. Sulla plastica in mare, è stata riconosciuta la necessità di intensificare la collaborazione con il settore privato e le organizzazioni internazionali per stimolare la progettazione di prodotti durevoli e riciclabili e accrescere l'educazione ambientale. Sull'economia circolare i Venti puntano a rafforzare la cooperazione nell'innovazione e a raddoppiare la circolarità dei materiali entro il 2030. Il documento finale della prima giornata ribadisce l'importanza dell'inclusione dei giovani nei processi decisionali legati alle questioni ambientali e della sensibilizzazione e formazione di ragazze e ragazzi nell'economia verde. Infine i Venti hanno concordato di rafforzare gli investimenti nelle attività del capitale naturale, promuovere sinergie tra i flussi finanziari destinati al clima, alla biodiversità e agli ecosistemi e allineare gli investimenti verso lo sviluppo e la crescita sostenibili.