Autonomia differenziata, Calderoli vara il Comitato per i Lep: presiede Cassese, solo tre napoletani su 61

Nasce la Costituente per stabilire quali debbano essere i parametri da rispettare per tutelare l'unità d'Italia

Il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli
Il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli
Marco Espositodi Marco Esposito
Lunedì 27 Marzo 2023, 07:00 - Ultimo agg. 28 Marzo, 07:30
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Tanti giuristi, pochi economisti e più di qualche esperto legato ai progetti autonomisti veneti, un solo rappresentante degli atenei campani. Il ministro degli Affari regionali Roberto Calderoli ha rivelato ieri la nascita della piccola Costituente dell'autonomia differenziata. Un comitato di 62 persone divise in 10 gruppi di lavoro, guidato da Sabino Cassese con, tra gli altri, Giuliano Amato e i presidenti emeriti della Corte costituzionale Franco Gallo e Annibale Marini, per provare a definire i Livelli essenziali delle prestazioni, compito però che la Costituzione assegna in esclusiva a una legge del Parlamento.

Si chiamerà Clep (Comitato per i Lep) e, affiancando la cabina di regia presieduta dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, avrà il compito di stabilire quali debbano essere i parametri da rispettare nelle diverse materie per tutelare l'unità economica e la coesione sociale del Paese. 

Oltre a Cassese, Amato, Gallo, Annibale e Marini me faranno parte il governatore di Bankitalia Ignazio Visco e il presidente emerito della Camera dei deputati Luciano Violante. Ma anche, tra gli altri, il presidente emerito della Cassazione Pietro Curzio, il ragioniere generale dello Stato Biagio Mazzotta, il presidente Astrid Franco Bassanini, Anna Finocchiaro, presidente di Italiadecide e l'ex Guardasigilli e presidente della Scuola nazionale dell'amministrazione, Paola Severino. E ancora Gian Carlo Blangiardo, che non viene però più definito presidente dell'Istat, il presidente emerito del Consiglio di Stato Alessandro Pajno, il presidente di Sezione del Consiglio di Stato Luigi Carbone, il presidente di Sezione della Corte dei conti Carlo Chiappinelli e Giovanni Grasso, Consigliere di Stato. Tra i tecnici con esperienza diretta nella definizione dei Lep spiccano Marco Stradiotto (Sose) e Francesco Porcelli (Università di Bari). Profili di assoluto valore chiamati, appunto, a recitare un ruolo delicatissimo nell'iter della discussa riforma. Per gli atenei campani, però, c'è solo l'ex rettore e professore emerito di analisi matematica della Federico II, Guido Trombetti. Tra chi ha radici campane, invece, oltre al presidente Cassese, la giurista di Roma Tre Maria Alessandra Sandulli

Ben più forte la presenza di uomini provenienti dalla squadra del governatore del Veneto Luca Zaia, quella che aveva trattato le vecchie intese tra Stato e la Regione nel 2018 e nel 2019. A partire da Mario Bertolissi, costituzionalista dell'Università di Padova, che quella delegazione l'aveva guidata nelle trattative con Roma. Bertolissi, del resto, continua a rivendicare con forza il lavoro fatto con le vecchie intese, quelle che nel 2018 furono definite in un libro di Gianfranco Viesti come la «secessione dei ricchi». Idem per Andrea Giovanardi, docente di diritto tributario che è ritenuto il principale sostenitore della tesi che il Veneto riceve dallo Stato, sotto forma di spesa pubblica, meno risorse degli altri territori. 

Ma dalla delegazione messa in piedi dal presidente leghista provengono anche Ludovico Mazzarolli e il costituzionalista Luca Mezzetti. Non sarà un caso infatti, che ieri il primo a complimentarsi per la nomina con i 62 incaricati è stato proprio Zaia: «A questo gruppo di lavoro viene data una pagina di storia ancora bianca e intonsa per essere scritta, grazie all'impegno che porterà avanti colmando un vuoto normativo di oltre vent'anni». E non basta: la Regione Veneto incassa la nomina all'interno dei 62 e soprattutto come nuova presidente della Commissione tecnica fabbisogni standard, di Elena D'Orlando, giurista dell'ateneo di Udine e componente della delegazione trattante del Veneto per l'autonomia differenziata.

La Ctfs ha il compito delicatissimo di stabilire il corretto fabbisogno nei territori di ciascun servizio, un'attività che in passato ha portato ad attribuire fabbisogno futuro zero dove il servizio storico era assente, come per gli asili nido in tante città del Sud. 

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«Sessantadue esperti ma il Parlamento esautorato» è invece la critica di Filiberto Zaratti, capogruppo di Alleanza Verdi-Sinistra e componente della commissione Affari costituzionali. «Il progetto Spacca Italia è devastante nei suoi contenuti ma anche nel metodo che fin dall'inizio si è proposto di umiliare il Parlamento, noi non lo accettiamo e accusiamo Calderoli e Giorgia Meloni di volere un'Italia fuori dalla Costituzione», ha concluso lo stesso Zaratti. 

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