Elezioni comunali 2023, nei piccoli comuni al voto boom delle liste «militari»

La mossa di militari residenti fuori regione o comunque fuori dal comune nel quale si candidano a consiglieri comunali o sindaci

Elezioni comunali 2023
Elezioni comunali 2023
di Valerio Esca
Lunedì 17 Aprile 2023, 07:00 - Ultimo agg. 19:27
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«Liste militari» per godere di licenze elettorali. Una prassi consolidata nei piccoli comuni, che si ripresenta anche quest'anno in vista delle elezioni amministrative di maggio. In Campania sono 84 i comuni chiamati alle urne; per quelli con popolazione inferiore ai 15mila abitanti non sarà necessario il doppio turno e lo spoglio del 15 maggio decreterà i vincitori alla carica di sindaco; per quelli sopra i 15mila abitanti è prevista la maggioranza assoluta (se nessun candidato supererà il 50 per cento si ricorrerà al ballottaggio, fissato per il 28 e 29 maggio).

Che le si chiami «liste civetta» o «liste fantasma» poco conta.

Le candidature in divisa sono previste dalla legge e nella maggior parte dei casi si tratta di militari residenti fuori regione o comunque fuori dal comune nel quale si candidano a consiglieri comunali o sindaci. In caso di vittoria gli uomini appartenenti alle forze dell'ordine vengono trasferiti fino a fine mandato nella sede in cui sono stati eletti. 

Secondo quanto previsto dall'articolo 1484 del Codice dell'ordinamento militare, le forze dell'ordine candidate alle elezioni «possono svolgere liberamente attività politica e di propaganda al di fuori dell'ambiente militare e in abito civile. Essi sono posti in una specifica licenza straordinaria per la durata della campagna elettorale», che non rientra nel limite di quarantacinque giorni annui previsti per altri tipi di congedi.

Spulciando le liste nei diversi comuni campani salta subito all'occhio come la maggior parte delle candidature dei non residenti in divisa avvenga nei paesi al di sotto dei mille abitanti, in cui non è necessario raccogliere le firme per la sottoscrizione di una lista. È bene ricordare, che i militari interessati, nelle richieste di licenza per candidatura, dovranno produrre ai Comandi di corpo di appartenenza la documentazione comprovante la durata della campagna elettorale e la loro avvenuta iscrizione nelle liste elettorali relative alla consultazione nella quale si presentano come candidati. In caso di ballottaggio la licenza può essere prorogata per lo svolgimento dello stesso solo se il militare risulti essere uno dei due contendenti che si sottopongono alla scelta finale degli elettori. Una consuetudine che mette tutti d'accordo: dal casertano al beneventano, passando per Avellino e Salerno.

A Letino (Caserta) sono state presentate cinque liste di esterni (e una sola di residenti). Le cinque liste in questo caso un piccolo regalo all'unica lista di residenti: non ci sarà bisogno del quorum per la validità del voto (necessario il 50% +1 dei votanti). Nel salernitano, in particolare a Romagnano al Monte, circa 400 elettori in totale, quest'anno a sfidare il sindaco uscente Giuseppe Caso ci sono due candidati, Gaetano Ferriero e Giovanni Milazzo, entrambi militari che guidano rispettivamente le liste «La mia città» e «Insieme si può» (Anche qui niente quorum). A Laviano invece la lista civetta è soltanto una sulle quattro totali. 

I due casi più eclatanti nel territorio sannita si registrano ad Arpaise (735 abitanti), dove si sfideranno due liste locali, con candidati a sindaco Vincenzo Forni Rossi e Sergio Pignatiello, e sei compagini composte da non residenti tra cui la lista «Popoli sovrani» ricusata per mancanza di sottoscrizioni. Il secondo Comune è San Lupo (778 abitanti) con quattro liste composte da cittadini non del luogo. In Irpinia tre i comuni nei quali sono state presentate liste di candidati non residenti. Si tratta di Cairano, 275 abitanti - nell'Alta Irpinia -, Rocca San Felice, 788 abitanti a pochi chilometri da Cairano e Greci, 584 abitanti. A Cairano, uno dei borghi più piccoli della Campania, sono state depositate ben tre liste oltre alle due autoctone. Tre schieramenti esterni pure a Rocca San Felice. Una la formazione sconosciuta alla realtà di Greci sulle tre totali. 

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