Il caso delle toghe antigoverno, Crosetto è pronto a riferire alle Camere

Il ministro accusa: i magistrati progettano di fermare Meloni. Opposizione sulle barricate, l’Anm: ricostruzione fuorviante

Giustizia, Anm contro Crosetto: «Fuorviante idea che magistratura faccia opposizione». Il ministro: nessun attacco
Giustizia, Anm contro Crosetto: «Fuorviante idea che magistratura faccia opposizione». Il ministro: nessun attacco
Domenica 26 Novembre 2023, 14:47 - Ultimo agg. 28 Novembre, 09:03
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Il gong dell’ennesimo scontro tra governo e magistratura stavolta lo suona Guido Crosetto. Secondo il ministro della Difesa infatti, «l’unico pericolo» per la tenuta del governo di Giorgia Meloni «è l’opposizione giudiziaria». La magistratura, appunto, che secondo quanto rivelato dal co-fondatore di Fratelli d’Italia tramerebbe contro l’esecutivo. Tesi di cui Crosetto si dice convinto al punto da poterle confermare in Aula, anche se dietro al vincolo della segretezza, intervenendo al Copasir o alla Commissione Antimafia. «A me raccontano - ha spiegato in un’intervista al Corriere della Sera - di riunioni di una corrente della magistratura in cui si parla di come fare a “fermare la deriva antidemocratica a cui ci porta la Meloni”». Per poi aggiungere: «Se conosco bene questo Paese, mi aspetto che si apra presto questa stagione, prima delle Europee». Un j’accuse che Crosetto «aveva in mente da tempo» (spiegano i suoi fedelissimi) e che ha inevitabilmente generato un certo clamore. «Ho fatto quel passaggio non a cuor leggero - commenta infatti Crosetto nel pomeriggio, quando in molti lo avevano già attaccato - con l’amarezza di chi crede nelle istituzioni ed ha fiducia nella stragrande maggioranza della magistratura e che quindi si sente indignato qualora fosse vero quanto gli è stato riferito». Tant’è che, in risposta all’invito di alcuni parlamentari a riferire in Aula, il ministro evidenzia appunto la sua assoluta disponibilità. «Lo farò con estremo piacere, se sarà possibile farlo in commissione Antimafia o Copasir, per la necessità di riservatezza e di verifica delle notizie che ho ricevuto». 


LE POLEMICHE
Le critiche a Crosetto sono piovute tanto da giudici quanto dall’opposizione. «È fuorviante la rappresentazione di una magistratura che rema contro, che possa farsi opposizione politico-partitica» ha risposto il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia, aprendo l’assemblea generale straordinaria dell’Anm nell’Aula Magna della Cassazione. Critiche condivise dalla responsabile Giustizia nella segreteria del Partito Democratico, Debora Serracchiani: «Siamo stupefatti dalle dichiarazioni rilasciate oggi (ieri ndr) dal ministro Crosetto. Affermazioni gravi che peraltro avvengono a pochi giorni dall’udienza preliminare che si terrà a Roma a seguito dell’imputazione coatta del sottosegretario Delmastro Delle Vedove». 


Una sollevazione che però non ha spinto Crosetto ad arretrare dato che, appunto, ha palesato la sua disponibilità a parlarne in Aula.

Disponibilità che però non ha convinto tutti. «In una democrazia seria un ministro fa l’inverso» ha scritto su X il leader di Azione Carlo Calenda dopo che Crosetto stesso lo aveva accusato di far «chiacchiere in libertà». «Prima va a riferire le cose dettagliatamente a chi di dovere - continua Calenda - e poi, se ritiene e se può, ne parla con la stampa».


L’OPPOSIZIONE
Se non sono molte le voci di maggioranza che si levano pubblicamente a sostegno del ministro («Anm sfacciata e con la memoria corta» ha dichiarato il vicesegretario della Lega Andrea Crippa che accusa anche Santalucia di comportarsi «come se fosse il Landini in toga»; «È ora di chiudere i cantieri aperti su questo tema e finalizzare i risultati» invece il viceministro Fi per la Giustizia Francesco Paolo Sisto) ad intervenire sul caso del giorno sono molti esponenti dell’opposizione. Anche il segretario di Italia Viva Matteo Renzi, ad esempio, non lesina critiche. Se, ha scritto su X, «il ministro va preso sul serio», «la vera domanda è perché la Meloni ha bloccato la riforma? Di cosa avete paura?» Il riferimento è in particolare alla riforma per la separazione delle carriere dei magistrati che, prevista almeno in bozza entro la fine dell’anno, sembra essere slittata a dopo il referendum per il premierato.
Critico anche il leader del Movimento 5Stelle Giuseppe Conte. «Dopo la brigata Wagner, i benzinai e la Corte dei Conti ora i nuovi nemici dell’azione di governo sono diventati i magistrati». E alle barricate si iscrive pure il segretario di Magistratura democratica, Stefano Musolino, sempre intervenendo all’assemblea degli iscritti all’Anm. «Sembra un monito affinché la magistratura si conformi agli scopi del Governo. Una magistratura performativa, di scopo, strumentale agli obiettivi di un decisore unico, che è lontanissima dalla sua funzione istituzionale».
F. Mal.

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