Salvini si improvvisa ministro del Lavoro: «Sindacati al Viminale entro luglio»
La paura principale per Visco «è quella di distaccarci dall'Europa, i mercati la ascoltano e si assicurano contro questo rischio. Così sono vari punti base di tassi di interesse più alti che vengono richiesti» e il loro peso crea «preoccupazione per gli effetti sulla crescita. Se l'emissione di titoli pubblici vede 2,5 punti in più rispetto alla Germania e uno in più di uno rispetto a Spagna, questo si trasferirà piano piano in tutti i meccanismi che concedono credito a livello privato, e alla fine rallenta la capacità di crescere dell'economia con effetti sugli investimenti». Bisogna cambiare direzione con le riforme, che vanno fatte con serietà - ha ammonito il Governatore. Bisogna quindi ridurre la sfiducia «non inseguendo obiettivi dannosi, e va enfatizzata invece la capacità di crescita dell'economia attraverso investimenti pubblico-privati».
Salvini, "Nessuna manovra correttiva, per flat tax servono 15 miliardi"
Secondo Visco bisogna insomma «stabilizzare l'economia, perché di fronte anche a una situazione di choc tutto dipende dalla capacità di distribuzione della spesa». Visco respinge invece ipotesi allarmistiche sull'inesigibilità del debito italiano: «è un rischio pari a zero».
Ed al festival veneziano organizzato dal quotidiano diretto da Luciano Cerasa e dedicato al futuro, il governatore parla anche di monete virtuali: «le banche centrali studiano da tempo la moneta digitale, è qualcosa di complementare che può essere controllato», e di innovazione. La tecnologia è una sorta di 'infrastrutturà sulla quale bisogna investire, spiega, perchè «il contributo tecnologico porta lavoro, ma la velocità di adattamento è tale che non riusciamo a seguirne l'evoluzione; in Italia c'è solo il 5% del valore aggiunto da digitalizzazione rispetto alla Germania, che ha l'8%.

Siamo tra gli ultimi paesi nel capitale umano, lo si vede nel tasso di disoccupazione, che per noi è pesante, perché va a intaccare il manifatturiero». «I robot, però lavorano con noi e per noi. Scompariranno alcune professioni, ma se ne creeranno di nuove».
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout