Roma, La beffa del “porta a porta”. «Noi cittadini senza raccolta e multati»

Roma, La beffa del “porta a porta”. «Noi cittadini senza raccolta e multati»
di Laura Bogliolo
Mercoledì 10 Luglio 2019, 10:53
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«Oltre il danno anche la beffa». Ecco l’espressione più diffusa tra i romani negli ultimi mesi, costretti a sopportare la crisi del ciclo dei rifiuti, a saltare sui marciapiedi per evitare i sacchetti, a pagarsi le disinfestazioni contro i topi, e ora, a essere sanzionati dall’Ama per il «conferimento errato dei rifiuti differenziati». Da Casal Monastero a San Lorenzo, condomini hanno ricevuto multe dall’azienda, nonostante fosse un’impresa da giocolieri riuscire a differenziare in modo corretto, viste le montagne di sacchetti non raccolte e accatastate sopra i secchioni. 

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Parliamo della raccolta “porta a porta”, quella che attualmente raggiunge il 33% dei romani e che avrebbe dovuto portare a un incremento, appunto, dei rifiuti differenziati, aiutando gli impianti a smaltire il peso della spazzatura romana. Durante la gestione Raggi, invece, l’incremento della differenziata è stato solo del 3%, mentre tra gli obiettivi annunciati in pompa magna c’era addirittura un 70% entro il 2021. Una delle multe, salatissime, è arrivata in un condominio di Casal Monastero. Siamo a Roma Est, tra San Basilio e Settecamini, in via Conti di Rieti. Claudio Milza, residente, racconta: «Da due anni l’Ama ha tolto i cassonetti stradali, mettendoci i bidoni condominiali. Sono stracolmi, la gente è costretta a lasciare i sacchetti fuori. E l’Ama ci multa perché i rifiuti non sono separati bene. L’amministratore di condominio - aggiunge Milza - ha detto che ci hanno fatto le multe, ora le abbiamo contestate». I condomini porteranno come prove i dossier fotografici dei secchioni coperti da un metro di sacchetti di rifiuti non raccolti dagli operatori dell’Ama. 

Ma c’è un altro quartiere nel mirino dell’Ama: lo storico San Lorenzo, il primo a contestare a livello legale la crisi della raccolta. «Siamo stati i primi ad avere il “porta a porta”, doveva essere una sperimentazione, ma è stata ed è fallimentare - dice Emanuele Venturini, presidente del comitato di quartiere - quello che sta vivendo Roma nell’ultimo mese, San Lorenzo lo vive da sempre». Non solo. «Durante i periodi di crisi della raccolta moltissimi condomini hanno ricevuto multe dall’Ama per il conferimento errato della differenziata - aggiunge il comitato - e abbiamo il timore che arriveranno altre sanzioni». Una denuncia, un esposto ai carabinieri e infine la richiesta di rimborso di una parte della Tari, queste le azioni legali portate avanti dal quartiere dove negli androni ci sono montagne di sacchetti e non si respira. «Molti condomini - aggiungono dal quartiere - sono costretti a tenere fuori i secchi della differenziata e rischiano di essere multati». Ma la situazione è al limite. Giuseppe Comite, 73 anni, residente in via dello Scalo di San Lorenzo racconta: «Mio figlio è invalido al 100%, non possiamo tenere i secchi nell’androne perché c’è la rampa, non riuscirebbe a passare.

Poi, appena usciti dal portone, c’è così tanta immondizia accanto ai cassonetti che non riesco a portare mio figlio in auto. Sul posto riservato ai disabili ci sono rifiuti e addirittura i secchioni».

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