Ostia, quarto attentato: bombe carta davanti al ristorante La Bussola. Il prefetto: vertice sulla sicurezza

Gli inquirenti sono convinti che a dettare legge, scatenando guerre e disegnando via via nuovi equilibri, sia sempre il business della droga

Ostia, il prefetto Giannini convoca lunedì il Comitato di sicurezza. Bomba carta davanti al ristorante La Bussola
Ostia, il prefetto Giannini convoca lunedì il Comitato di sicurezza. Bomba carta davanti al ristorante La Bussola
di Ivo Iannozzi e Alessia Marani
Sabato 12 Agosto 2023, 13:06 - Ultimo agg. 13 Agosto, 00:22
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L’ultimo ordigno, per ordine di tempo, è esploso alla mezzanotte e trenta di sabato nel parcheggio del ristorante “La bussola”, tempio del pesce caro a vip e calciatori, sul lungomare Amerigo Vespucci di Ostia. I suoi tavoli a gennaio avevano ospitato persino il premier ungherese Viktor Orban e la moglie Aniko Levai, arrivati sul mare di Roma con tutta la delegazione dell’ambasciata magiara dopo avere dato l’ultimo saluto a Papa Benedetto XVI. La deflagrazione di quello che gli investigatori definiscono «un grosso petardo» ha danneggiato l’auto, una Audi Q5 intestata al padre e in uso a uno dei proprietari del locale, lasciando al suolo, sotto la carrozzeria, un discreto cratere ricordo. L’imprenditore ha dichiarato di non avere ricevuto minacce o richieste estorsive e di non avere nulla da temere. Ma il fatto che il segnale, qualunque esso sia, sia stato lanciato contro uno dei locali simbolo del Lido porta l’asticella di questa escalation criminale di Ferragosto a livelli allarmanti.

LE AMICIZIE

Sull’episodio indagano gli agenti del Commissariato del Lido pronti a informare la Direzione distrettuale antimafia degli sviluppi. Si cercano legami con le altre bombe artigianali fatte saltare negli ultimi quattro giorni sulla saracinesca di altre tre attività commerciali del litorale romano. La notte tra il 9 e il 10 agosto un ordigno era esploso sulla soglia della “Motors speeds” concessionaria d’auto di Dragona, danneggiando la serranda e una vettura parcheggiata nelle vicinanze. Il proprietario sarebbe legato da rapporti d’amicizia con il titolare del ristorante “Da Cacio e pepe”, vittima del raid più pesante. Qui, intorno alle tre del mattino di mercoledì, una bomba carta preparata con una mole di polvere scura tale da renderla particolarmente potente, ha completamente distrutto la veranda esterna della trattoria di via Passo Buole a Fiumicino, facendo vacillare le assi portanti. Poche ore prima nella tarda serata del 7 agosto, era esploso, sempre a Ostia, in via delle Fiamme Gialle, poco distante dalla caserma della Guardia di Finanza, un altro “petardo”. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti sarebbe stato gettato da un veicolo in corsa, indirizzato con tutta probabilità verso un altro ristorante, finendo però per incastrarsi sotto una Toyota Corolla in uso a una giovane donna incensurata che era a cena nel locale. «Quanto sta avvenendo sul litorale desta grande preoccupazione. L’escalation di violenza è un tentativo della criminalità organizzata di alzare il tiro, una sfida allo Stato e un attacco alla libertà e alla sicurezza dei cittadini che merita una risposta ferma e decisa delle Istituzioni», ha sottolineato l’assessore al Personale, alla Sicurezza urbana della Regione Lazio, Luisa Regimenti. 
Racket, estorsioni e narcotraffico.

Sul litorale capitolino un altro fattaccio avvenuto venerdì sera ha destato apprensione negli inquirenti. Dodici colpi di pistola a salve sono stati scaricati da due persone a bordo di uno scooter in corsa lungo via Beato Padre Pio nella zona del quartiere Cretarossa, a Nettuno. 

Il sospetto è che siano stati esplosi a scopo intimidatorio nei confronti di un 22enne che nel corso del pomeriggio era stato fermato dalla polizia durante un controllo. Nelle sue tasche gli agenti avevano trovato qualche grammo di cocaina e il ragazzo era stato tenuto a lungo in commissariato per essere ascoltato. Non appena uscito, tornato a casa, ecco la pioggia di colpi. Come a dire: stai zitto, non parlare. Sul caso indagano i carabinieri della Compagnia di Anzio e quelli di Nettuno. 

 

LITORALE SUD

Possibile un collegamento tra quanto sta avvenendo sul litorale più a nord? Al momento solo una suggestione anche se elementi del Lido di Roma fanno affari con gli Spada-Di Silvio stanziati ad Anzio e gruppi di manovalanza cilena. Le indagini puntano a ricostruire la rete di amicizie del 22enne che potrebbe avere acquistato lo stupefacente da personaggi di spicco. Ma quali? Nella zona di Cretarossa abitano esponenti della famiglia Sparapano. È qui che dopo tre anni, nel 2015, finì la latitanza del boss Bernardo narcotrafficante di rango la cui caratura criminale si consolidò attraverso i rapporti con la Camorra legata al defunto Gennaro Senese, nonché ai fratelli Calogero, Francesco e Giuseppe Carlino, quest’ultimo ucciso a Torvaianica nel 2011 di ritorno da una visita al centro di igiene mentale di Nettuno.

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