Se sprofonda il sogno di una città normale

Via Morghen, cartoline dall'inferno

La voragine di via Morghen
La voragine di via Morghen
di Vittorio Del Tufo
Sabato 24 Febbraio 2024, 10:00
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Mater Camorra e i figli del boss 

Mater Camorra è un destino irredimibile? È un’eredità a cui i figli dei boss non possono sottrarsi? È una condanna inevitabile? Non vogliamo crederci, e non vogliono crederci nemmeno gli studenti napoletani che hanno risposto al questionario promosso dal nostro giornale con la Regione Campania, Radio Marte e il deputato Borrelli. Per il 72,9 per cento degli intervistati non c’è che un modo per spezzare la catena dell’appartenenza criminale: togliere la patria potestà ai genitori camorristi. Attenzione però: sradicare i figli dalle loro famiglie disastrate, e dal contesto criminale nel quale sono cresciuti, non può essere solo un affare di forze dell’ordine e magistratura: la lotta al degrado e le misure di contrasto alla dispersione scolastica restano le uniche, e irrinunciabili, strade da percorrere. 

Vogliamoci bene (al Maradona) 

Aderendo con entusiasmo al nostro pressante invito a siglare al più presto un patto con il Comune per il restyling del Maradona, il presidente del Napoli De Laurentiis ha fatto recapitare al sindaco, al posto della suddetta proposta di collaborazione, un atto di citazione davanti al Tar Campania.

Il patron vuole portare il Comune davanti ai giudici amministrativi perché ritiene che la Ssc Napoli non debba pagare ai vigili urbani i servizi di viabilità straordinaria in occasione delle gare casalinghe degli azzurri. Quando si dice vogliamoci bene. 

La cenerentola manutenzione 

Via Morghen, cartoline dall'inferno. Ieri come oggi, la città incerottata e fragile continua a presentare il conto a chi avrebbe il dovere di metterla in sicurezza. Se la manutenzione della città fosse una cosa seria, e non la cenerentola della macchina comunale, non assisteremmo a scene come quella che mercoledì mattina hanno fatto rapidamente il giro del web e del Paese. L'ennesima tragedia sfiorata di una Napoli eternamente immobile: nei nubifragi, nelle voragini, nelle slavine di pietre che rotolano dai palazzi storici. Così, mentre i servizi affondano, buche e dissesti restano il fermo-immagine di una città che vorrebbe essere normale ma non ci riesce.

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