Non ci fu stupro di gruppo. I giudici della Corte di Appello di Salerno hanno assolto P.Z., perché il fatto non sussiste, dall’accusa di aver costretto i figli di 15 e 9 anni ad avere rapporti sessuali con la sorella 16enne e a subire violenze sessuali di gruppo. A carico dell’uomo (difeso dall’avvocato Nicola De Vita) è rimasto in piedi solo un’ipotesi di maltrattamenti in famiglia e lesioni che hanno portato alla condanna a 2 anni e 6 mesi. Tutti gli altri sono stati assolti: la madre dei piccoli M.B. (difesa dall’avvocato Massimo Ancarola) e gli altri due imputati, R.L. e P.D.M. (rispettivamente difesi dagli avvocati Gerardo Di Filippo e Luigi Capaldo) che, secondo le accuse, avevano coinvolto i bambini insieme al padre (erano amici dell’uomo) in giochi erotici fino a stuprarli.
Si conclude così un processo che, in appello, si è completamente ribaltato rispetto alla sentenza di primo grado (il padre fu condannato a 13 anni in quanto accusato di aver violentato i figlioletti ed averli consegnati nelle mani dei suoi due amici condannati, questi ultimi sempre in primo grado, a 10 anni e 4 mesi, così come la madre a 12 anni e mezzo che per l’accusa non aveva fatto nulla per impedire tali orrori): la Corte d’Appello, accogliendo la richiesta della difesa, ha nominato dei periti che hanno individuato, per tutta la fetta dell’inchiesta relativa agli abusi sessuali, «elementi di travisamento e mistificazione della realtà - con versioni discordanti e diverse - tanto che le dichiarazioni a riguardo non risultano autentiche».
Accusati di abusi sessuali sui figli,
assolti in appello dopo la perizia
di Angela Trocini
Sabato 13 Luglio 2019, 06:25
- Ultimo agg. 07:12
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