Agricoltura, dal Messico al Cilento per adattare l'olivicoltura al cambiamento climatico

Agricoltura, dal Messico al Cilento
Agricoltura, dal Messico al Cilento
di Antonio Vuolo
Lunedì 8 Gennaio 2024, 16:20
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Adattare l’olivicoltura del Cilento al cambiamento climatico, attraverso una necessaria trasformazione agroecologica delle aree collinari.

E’ una delle priorità sull’agenda 2024 della Cooperativa Agricola Nuovo Cilento di San Mauro Cilento, che ha organizzato un corso, tra il 6 ed il 9 gennaio, dedicato al cosiddetto Keyline, una tecnica sia di contrasto all’erosione del suolo che si conservazione dell’acqua in falda, con piccoli terrazzamenti (piste), che sta dando già dei risultati importanti a livello locale.

A spiegare la bontà di tale tecnica, nata in Australia, alle aziende agricole che stanno partecipando alla sperimentazione, è stato l’ingegnere messicano Humberto Moro. «Se permangono (o peggiorano) le attuali condizioni di surriscaldamento climatico e di concentrazione delle piogge la nostra attuale agricoltura corre seri rischi di pre-desertificazione - spiega Antonello Di Gregorio, presidente della Cooperativa - Una temperatura al di sopra dei 30 (anche 35) gradi nel mese di ottobre, i nubifragi che ci hanno ripetutamente colpiti e l’aumento della presenza degli insetti nocivi cambiano completamente le carte in tavola.

E a questo si aggiungono il mancato controllo delle acque meteoriche e le pratiche agronomiche sbagliate, che hanno prodotto la perdita di sostanza organica e la conseguente mineralizzazione dei suoli, impermeabilizzandoli con conseguenze rovinose, che provocano ingrossamento dei fiumi e inondazioni nei centri abitati. Per questo, abbiamo iniziato a sperimentare la tecnica del Keyline con ottimi risultati».

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