Porta Ovest tra stop e polemiche: «Ritardi? Problemi con Autostrade»

Annunziata, presidente dell’Authority: «Manutenzione, utilizzati pochi fondi». Lavori alle battute finali: «Lo speriamo» ma c’è un altro stop temporaneo agli scavi

Una delle gallerie di Porta Ovest
Una delle gallerie di Porta Ovest
Carmen Incisivodi ​Carmen Incisivo
Giovedì 9 Novembre 2023, 07:00
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È un attacco frontale, probabilmente dettato dall’insofferenza legata alle enormi difficoltà con cui il maxi cantiere di Porta Ovest, a Salerno, si avvia al completamento, quello che Andrea Annunziata, presidente dell’Autorità portuale del Tirreno centrale, muove contro Autostrade per l’Italia. Insofferenza o addirittura dispiacere per l’ennesimo stop agli scavi, su due diversi fronti, determinato da «problematiche di varia natura insorte in corso d’opera». Tornando alla polemica, la Spa che gestisce la rete autostradale italiana è, per Annunziata, uno dei soggetti che hanno inciso più negativamente sui ritardi accumulati nella realizzazione dei due trafori che dovrebbero stravolgere la mobilità del porto di Salerno e dell’area a servizio. «Per Porta Ovest siamo alle battute finali», conferma Annunziata a margine della presentazione del rapporto stilato del Consorzio inter universitario per monitorare qualità dell’aria e livello di rumore dello scalo portuale salernitano. 

L’attuale sospensione dell’attività di cantiere riguarda «entrambi i fronti della canna sud e il fronte della rampa Poseidon». L’authority ha già in mano «soluzioni condivise» ma, con una spesa di 39mila euro, si ritrova costretta a commissionare un nuovo monitoraggio ad esperti dell’Università Federico II che svolgeranno una consulenza tecnico scientifica nell’ambito della gestione delle emergenze. Operativamente si andrà avanti ma «si rendono necessari specifici interventi di consolidamento dei fronti e l’adozione di modalità di avanzamento dei lavori di scavo con sezioni ridotte rispetto alle originarie previsioni». «Che siamo alle battute finali l’ho detto anche un anno fa - incalza Annunziata - ma non dipende sempre da noi, dipende da una serie di problemi che conosciamo bene. Spero e credo che, per davvero, siamo alla fine». Tra i problemi menzionati da Annunziata, oltre alle criticità incontrate per bucare la montagna, compare anche Autostrade per l’Italia, rea di una gestione non soddisfacente delle manutenzioni. «Autostrade, in tutta Italia, come sostenuto da una relazione Anac - dice il presidente - ha speso neanche il 7% di quanto doveva spendere per manutenzione, ammodernamento e sicurezza delle arterie. Qui, dal 2009 al 2019, sulla Napoli-Pompei-Salerno, su 200 milioni ne sono stati spesi solo 9 per la manutenzione. Siamo stati bloccati per mesi perché c’era il pericolo che, scavando, crollasse il viadotto. Fu sequestrato tutto - ricorda Annunziata - alla fine si capì che non c’era alcun nesso di causalità tra lo scavo e i problemi che presentavano i viadotti. Il problema era la mancata manutenzione. Un’autostrada costruita sessant’anni fa - prosegue - va manutenuta continuamente. E quest’autostrada non aveva avuto grandi manutenzioni». Poi l’affondo: «Quello è stato il grande problema che ci ha fatto ritardare. Sicuramente, non lo pagherà nessuno - conclude - magari, lo pagherà gente che non c’entra nulla. E sono problemi enormi perché poi ci sono tanti signori che dovevano vigilare su queste cose che, oggi, tra Genova e altri posti d’Italia si stanno facendo un po’ di processi. Speriamo bene per noi, non per loro». 

A precedere la polemica, che a questo punto potrebbe essere appena iniziata, è stata la divulgazione di dati incoraggianti. Secondo lo studio commissionato dall’Autorità portuale, infatti, «l’attività dello scalo di Salerno non produce impatti significativi sulla qualità dell’aria della città di Salerno». «Siamo ben al di sotto della soglia prevista dalla legge», precisa Annunziata.

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«L’attività – spiega il professore Vincenzo Belgiorno, ordinario di Ingegneria sanitaria ambientale Unisa - dura ormai da oltre quattro anni e mostra che le attività del porto non comportano un impatto sulla qualità dell’ambiente atmosferico dell’area urbana». A validare i dati c’è l’Arpac. «I risultati - osserva il direttore generale dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale in Campania, Stefano Sorvino - sono positivi». 
 

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