La campagna castanicola 2023 inizierà con un ritardo di circa dieci giorni in provincia di Salerno a causa dell'anomalo andamento climatico. Si prevede una resa a macchia di leopardo: zone in cui ci sarà più prodotto, alternate ad altre in cui non ve ne sarà. La qualità, in compenso, sarà ottima. È la stima di Coldiretti Salerno alla vigilia della prima raccolta castanicola.
«Quest’anno la situazione non è ottimale per la castanicoltura salernitana, ma così come per tutta la Campania – spiega Roberto Mazzei, Capo Area Economica Coldiretti Campania ed esperto castanicoltore - purtroppo le condizioni climatiche durante il periodo di fioritura, la carenza di piogge e le temperature alte nell’ultimo mese non hanno nessun modo favorito una produzione con quantitativi ottimali.
Rispetto alle diverse zone della provincia di Salerno, ad oggi il Cilento mostra produzioni a macchia di leopardo, con presenza di castagne nelle zone più basse mentre le zone alte presentano poca produzione. Diversa la situazione per ora sugli Alburni dove si registra un calo di produzione ma non così rilevante rispetto al Cilento e in costiera. «È presto per fare una stima precisa – fa eco il direttore di Coldiretti Salerno Enzo Tropiano – al momento l'annata, sul fronte della produzione, è incerta ma con un prodotto migliore in qualità. Il mercato, viste le anomale temperature, stenta comunque a decollare quindi solo nella seconda metà del mese potremo avere una chiave di lettura rispetto ai prezzi del prodotto sul mercato. Dovremo vedercela con i mercati portoghesi, spagnoli e greci, dove si prevede una produzione castanicola in salita».