Palomonte, sarà intitolata al poeta lucano Rocco Scotellaro la blbliteca

La cerimonia si terrà venerdì prossimo alla presenza di personaggi del mondo culturale e politico

La biblioteca di Palomonte
La biblioteca di Palomonte
Giovedì 11 Aprile 2024, 16:30 - Ultimo agg. 17:10
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È il poeta lucano, Rocco Scotellaro, storica figura della letteratura e della politica del Mezzogiorno, il personaggio a cui sarà intitolata la biblioteca del Comune di Palomonte. A 101 anni dalla nascita di Scotellaro, in linea con gli eventi culturali del centenario in ricordo dello scrittore e delle sue opere in tutta Italia, anche la cittadina di Palomonte omaggerà il poeta lucano con l’intitolazione della biblioteca comunale, luogo simbolo della cultura e dell’identità storica.

La cerimonia si svolgerà venerdì 19 aprile con un momento di ricordo del poeta, a  partire dalle 10 nell’aula consiliare del Comune di Palomonte per poi proseguire con il taglio del nastro e lo scoprimento della targa posta all’ingresso della biblioteca comunale, alla presenza del sindaco della cittadina salernitana, Felice Cupo, del vicepresidente della Provincia di Salerno, Giovanni Guzzo, dell’assessore alla cultura del Comune di Palomonte, Lara Moscato, del vicesindaco del Comune di Tricarico, Pietro Battaglia, della professoressa di lingua e letteratura italiana, Francesca Troisi, del professore di letteratura italiana del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Salerno e storico, Sebastiano Martelli, e della studiosa e parente del poeta Scotellaro, la professoressa Maria Rosaria Toneatto.

«Le poesie di Scotellaro- spiega l’assessore delegato alla cultura del Comune di Palomonte, Lara Moscato, promotrice dell’iniziativa -testimoniano le solitudini del nostro amato Mezzogiorno, non solo fisiche ma anche storiche ed esistenziali, rimasto ai margini della politica nazionale e con un numero sempre più elevato di giovani, ieri come oggi, costretti ad emigrare.

Scotellaro- chiosa-è un poeta che racchiude i sogni e le speranze dei giovani della nostra terra che decidono di restare per provare ad immaginare nuove opportunità di sviluppo, nuovi modelli e stili di vita, con l’orgoglio di appartenere a questa terra e alla sua storia».

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