Omicidio Marzia, la prima segnalazione di violenze nel 2020: caduta nel nulla

Omicidio Marzia, la telefonata anonima ai carabinieri: una ragazza in sofferenza in via Verdi a Pontecagnano

Marzia Capezzuti, torturata ed uccisa a Pontecagnano
Marzia Capezzuti, torturata ed uccisa a Pontecagnano
di Petronilla Carillo
Giovedì 27 Aprile 2023, 06:40 - Ultimo agg. 16:18
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Una prima segnalazione su Marzia Capezzuti e sulle sue condizioni di «sofferenza» sarebbe arrivata alla caserma dei carabinieri di Pontecagnano nel 2020. A fare quella telefonata anonima, da una cabina telefonica, sarebbe stata - secondo quanto scritto in una informativa confluita nell’ordinanza di custodia cautelare a firma del gip Alfonso Scermino - una vicina di casa.

La donna, sentita una prima volta il 9 luglio del 2022, quando la 29enne era già morta, riferisce agli investigatori che era stata «presa a compassione perché vedevo le prime sofferenze di Marzia...

ribadisco che il mio interessamento scaturiva dal fatto che abitando vicino vedevamo Marzia sofferente e volevamo aiutarla». La donna in quella telefonata anonima aveva indicato la strada ma non aveva fatto il nome dei Vacchiano chiudendo la telefonata subito dopo la segnalazione.

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La stessa donna, sentita a sommarie informazioni ancora nel mese di novembre del 2022 precisava poi «i primi segnali di maltrattamenti sul corpo di Marzia, e preciso sul viso, risalgono all’anno 2019 allorquando feci fare una chiamata al 112 da parte del mio compagno per avvisare che presso la famiglia Vacchiano-Noschese stavano avvenendo dei maltrattamenti ad una ragazza senza specificare altro. La chiamata fu effettuata da un cabina di Battipaglia o Pontecagnano, non ricordo bene ma sicuramente nel 2020». La figlia della donna, anche lei sentita dopo la morte della Capezzuti a sommarie informazioni, ha aggiunto anche altro: «ricordo che nell’estate 2020 Marzia venne aggredita in mezzo alla strada di via Verdi da Barbara con schiaffi al volto e mentre veniva percossa urlava: chiamate i carabinieri... chiamate i carabinieri... Notai Barbara che trascinava Marzia nel suo appartamento». Dal 2019 al 2021 la famiglia di Marzia non ha più rapporti con la ragazza che inizia lentamente ad essere isolata da Barbara Vacchiano.


È il 25 febbraio del 2022 quando Ciro, il padre di Marzia, viene sentito dai carabinieri di Bollate in merito alla presunta scomparsa della figlia. Marzia era ancora viva. Ma le indagini sembrano partire: si cerca una persona scomparsa che continua ad effettuare movimentazioni sul suo conto corrente postale. In questo contesto si inserisce la decisione di Annamaria, la figlia di Barbara Vacchiano, di convincere la compagna del suocero a presentare una denuncia anonima al centro antiviolenza. E Marzia era ancora viva.

È allora che il fidanzato di Annamaria, Paolo Squitieri, avanza dubbi sul fatto che Barbara avesse saputo delle indagini e avesse fatto sparire Marzia chiedendolo prima alla ragazza e poi parklandone anche con compagna del padre: «Glielo hai detto (ai carabinieri, ndr) che sono stati avvisati e l’hanno fatta scomparire?». La donna gli risponde: Eh ... secondo me perchè noi abbiamo collegato, dopo.... che ho letto e riletto quello che ho dichiarato poi sono stata un’altra mezz’oretta a parlare con il maresciallo...ho detto che secondo me sono stati avvisati» aggiungendo che se avesse saputo qualcosa lo avrebbe detto sia per tutelare se stessa e sia per salvare Marzia». Sempre il ragazzo chiede ancora alla donna se ha avvisato i carabinieri che i Vacchiano prendevano la pensione di Marzia e lei risponde: «quelli stanno sotto controllo 24 ore su 24 li stanno controllando quello che non sanno loro, però amore non ti far scappare niente... Sai com’è... dobbiamo essere un po’ sotto copertura ha detto...». A dare conferma a Barbara che le indagini erano partite sarebbe stato anche il padre di Marzia. Ma, allora, si cercava ancora una persona scomparsa. E Marzia er aancora viva. E i controlli a casa Vacchiano venivano fatti senza guardare nello sgabuzzino.

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