Salerno, per il medico podista morto ad Eboli nel mirino della procura il sanitario che firmò il certificato di idoneità

Il podista salernitano morto durante una gara ad Eboli non poteva avere il certificato di idoneità: aveva un problema al cuore

L'atleta morto, Francesco Gioviale
L'atleta morto, Francesco Gioviale
di Petronilla Carillo
Venerdì 28 Luglio 2023, 06:30 - Ultimo agg. 11:25
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Francesco Gioviale, il podista morto ad Eboli durante una gara, e ritrovato dopo qualche giorno in un burrone in montagna, non avrebbe potuto avere il certificato di idoneità fisica necessario a partecipare all’evento. Anzi ad effettuare qualsiasi gara, nonostante la sua passione.E così la procura di Salerno, sostituti Minerva e Saba, aprono un nuovo fascicolo e la loro attenzione si focalizza sul medico e professore universitario napoletano Eugenio Di Vaia. Il sanitario che gli ha firmato la certificazione. L’elettrocardiogramma sotto sforzo eseguito dal medico 47enne al Centro di Medicina dello Sport dell’Università federiciana di Napoli avrebbe rilevato dei parametri non buoni.È quanto emerge dalla perizia medico legale eseguita da Gabriele Casaburi e Vincenzo Iorio i quali, dopo aver riscontrato delle anomalie al cuore, hanno chiesto all’Azienda ospedaliera napoletana la cartella clinica di Gioviale. All’interno del fascicolo medico hanno trovato una documentazione ritenuta «interessante»: innanzitutto la conferma che le anomalie da loro riscontrate erano state notate anche dai medici sanitari che hanno eseguito l’elettrocardiogramma riportato in cartella come «anomalo» ed anche che, nonostante ciò, non è mai stato effettuato un approfondimento diagnostico. Gli esami al cuore effettuati nel corso dell’autopsia, infatti, hanno evidenziato «una gravosa ipertrofia ventricolare sinistra incompatibile con lo sforzo fisico quantomeno ai livelli submassimali richiesti per l’attività agonistica che svolgeva». Bisogna, dunque, approfondire. Resta però aperto anche l’altro filone investigativo, che al momento non vede alcun iscritto sul registro degli indagati ma per il quale la procura sta effettuando accertamenti in merito alle responsabilità di organizzatori e soccorritori. Così come chiesto in prima battuta dalla famiglia, rappresentata dall'avvocato Marco Martello,  che non ha creduto, nell’immediatezza dei fatti, all’ipotesi di un malore. Anche se sotto attenzione ci sono ora anche i percorsi stabiliti dall’organizzazione.


LE RESPONSABILITÀ
Nel 2018 Gioviale era stato certificato «idoneo» allo svolgimento dell’attività fisica. Ma, di quella certificazione la procura è riuscita ad acquisire soltanto l’idoneità e non anche gli esami svolti. Nel 2019 e nel 2020 il medico podista non si è sottoposto ad alcuna visita sanitaria specifica e, secondo la procura, questo potrebbe essere giustificato dalla sospensione delle gare di podistica agonistica a causa del Covid. L’accertamento ultimo è dunque del 2021. Il medico si sottopose alla visita di idoneità il 5 agosto ed ottenne il certificato a firma del medico Eugenio Di Vaia: eppure dalla cartella emerge che l’elettrocardiogramma sotto sforzo era anomalo. Su questo, ora, la procura ha chiesto al sanitario napoletano spiegazioni. 
LA VICENDA
La tragedia avvenne a fine giugno 2022. Gioviale stava partecipando al “Trail dei Monti Ebolitani”: precipita in un burrone e muore.

La famiglia non ha mai creduto al malore e, in un primo momento, ha chiesto di accertare le responsibilità di soccorritori ed organizzatori per capire se tutto fosse, effettivamente, stato eseguito come da protocollo. Soltanto alle 19, quando l’atleta non raggiunse il traguardo, iniziarono le ricerche che andarono avanti tutta la nottata anche se il corpo senza vita del medico, atleta dell’Isaura Valle dell’Irno, fu ritrovato soltanto la mattina successiva. La famiglia, tramite il proprio legale, l’avvocato Martello, ha sempre ritenuto che ci fosse stato un errore nell’avvio delle ricerche, avvenute in ritardo per premiare i vincitori. 

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