Salerno, il garante dei detenuti a Fuorni: «Sovraffollamento e organico ridotto»

La visita di Ciambriello in carcere: la forte carenza di organico si evince anche dalle tante criticità denunciate in diverse occasioni

Samuele Ciambriello a Salerno
Samuele Ciambriello a Salerno
Lunedì 28 Agosto 2023, 23:17
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Il Garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Samuele Ciambriello e due componenti dello staff dell'Ufficio, hanno visitato oggi la casa circondariale di Salerno. «La direttrice Rita Romano è stata disponibile a fornire dati e ad interloquire con il Garante nel pieno spirito di collaborazione teso al miglioramento della condizione dei detenuti», si legge in una nota.

«I dati che ci ha fornito oggi la direzione del carcere di Fuorni segnalano in modo allarmante il sovraffollamento, poiché ad oggi sono presenti 509 detenuti, di cui 46 donne e 290 definitivi, con una capienza regolamentare di 395 detenuti.

Il dato più preoccupante è della prima sezione dove sono allocati i ristretti di media sicurezza che sono ad oggi 342, con una capienza regolamentare di 210», ha detto all'uscita il Garante.

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«Un altro dato allarmante è la sesta sezione dove ci sono 32 ristretti, tra protetti e maltrattanti, a fronte di una capienza regolare di 16 detenuti. Oltre al sovraffollamento c'è una forte carenza di organico di polizia penitenziaria, visto che nella pianta organica mancano 59 unità. La forte carenza di organico, in particolare nelle ore pomeridiane e notturne, si evince anche dalle tante criticità, che sono state denunciate in diverse occasioni e da diverse personalità nelle ultime settimane: aggressioni alla polizia, rinvenimento di cellulari e droga, il non utilizzo di tutti gli spazi a disposizione per le attività ricreative, compreso il campo sportivo. Credo altresì che anche a livello sanitario vada incrementata la presenza di medici, in particolare nel reparto femminile, con infermiere professionali», ha proseguito Ciambriello che ha anche incontrato i detenuti che hanno lavorato al progetto avviato dal Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, «finalizzato alla produzione di mascherine di protezione con certificazione CE, e al cambiamento di destinazione agli ospedali e ai centri per la prevenzione di tutti gli operatori sanitari. Mi auguro che il Dap possa rispondere positivamente a questa riqualificazione di questa attività». 

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