Salerno, dopo i ripetuti furti nella zona collinare scatta la rivolta dei cittadini: illuminazione zero, problemi di sicurezza

Nonostante le ripetute segnalazioni l’illuminazione nelle zone collinari di Salerno è carente, sos dei residenti

Le zone collinari nel buio
Le zone collinari nel buio
di Brigida Vicinanza
Domenica 3 Marzo 2024, 06:10 - Ultimo agg. 17:44
4 Minuti di Lettura

Buio totale poi il grido d’allarme in una sola parola: «illuminateci» a cui seguirà molto probabilmente una denuncia per «mancato servizio pubblico». Quello che aiuta i ladri ed esaspera ancora di più i residenti dei rioni collinari che adesso vogliono fare luce sulla loro quotidianità fatta di furti e ingressi all’interno delle loro case dei topi d’appartamento che non lasciano vivere in pace i salernitani residenti in zona Panoramica, Brignano e casa Manzo.

L’ennesimo episodio venerdì sera quando, approfittando dell’assenza del proprietario di casa, i ladri si sono intrufolati all’interno di un appartamento di via Panoramica portando via oggetti preziosi e anche le chiavi dell’auto messa poi “al sicuro” da altri residenti che sono oramai una vera e propria squadra che tra segnalazioni e interventi di supporto a famiglie e anziani, provano a cambiare le sorti dei quartieri abbandonati. A niente è servito l’intervento della polizia allertata e giunta sul posto perché i “professionisti” non hanno lasciato tracce utili, così come le segnalazioni fatte al Comune di Salerno e alla ditta esterna che si occupa della pubblica illuminazione. Luce che – sulle strade interessate da episodi continui come furti e rapine – rappresenta un vero e proprio deterrente ma che in questi mesi non è stata fornita nelle zone prese letteralmente di mira da mesi. Sono 90 giorni che – stando a quanto riferisce il comitato di residenti guidato da Massimo Ronca – gli appelli per illuminare le strade sono rimasti inascoltati. Pec, segnalazioni, richieste, incontri: la situazione non è cambiata, anzi, sembra essere addirittura peggiorata. Un mese fa la richiesta per l’installazione di telecamere di videosorveglianza presa in carico dagli enti preposti (prefettura e questura) ma a poco possono servire senza una corretta illuminazione pubblica, totalmente assente in alcune strade (segnalate specificamente all’ente di via Roma e alla Edison con delle pec rimaste senza risposta).

È per questo che con molta probabilità il comitato presenterà una denuncia: «La falla sull’illuminazione è un grande problema – dice il presidente Ronca - permette ai loschi individui di intrufolarsi nell'appartamenti indisturbati. Abbiamo inviato 3 pec ma ad oggi il problema persiste. Siamo stanchi di aspettare risposte e interventi. Il comitato è pronto insieme ai residenti a presentare denuncia alla procura per mancato servizio pubblico. È improponibile stare senza pubblica illuminazione e improponibile dover chiamare Edison tutte le sere per averla».

Nei prossimi giorni è infatti in programma un incontro tra tutti i residenti con un avvocato per avviare le procedure legali «affinché ciò che è di diritto, venga erogato senza nessuna criticità impiantistica. Le forze dell'ordine, nonostante le carenze di personale – continuano i residenti - cercano di sopperire a questo stato di cose esasperante in modo costante ma senza servizi siamo allo sbando». Il ringraziamento va infatti proprio al questore e alle forze dell’ordine ma sembra non bastare a tenere unito il grande puzzle della collaborazione istituzionale al servizio dei cittadini. «Il questore ci sta dando una grande mano, ma se non interviene ad esempio il Comune, rimaniamo in stallo. Ci ha fatto visita a gennaio, ha subito cercato soluzioni, prima per la sicurezza, aumentando i controlli, poi si è reso portavoce delle criticità. Un gesto che ha dimostrato che le forze dell'ordine ci supportano. L’assenza quotidiana di illuminazione resta però un rebus – ha dichiarato infine il portavoce - alle pec non seguono risposte, le telefonate serali a Edison servono solo a tamponare, in quanto dalle 18 i tempi di ripristino sono lunghi, visto che il rientro dei residenti avviene prima e le visite non gradite sono frequenti durante il blackout. Non siamo stanchi di combattere, non molliamo finché non ci vengono riconosciuti i servizi. Se non si hanno strumenti atti alla prevenzione, rimangono solo le telecamere e anche questo sembra essere un problema: le uniche telecamere siamo noi a dimostrazione dell'attaccamento al territorio».