Salerno, ha un grave tumore al cervello: salvato al Ruggi dopo un'odissea tra Milano e l'Inghilterra

Il racconto del fratello: all'ospedale di Salerno abbiamo trova un'eccellenza

Alessandro Russo, operato al Ruggi per una grave massa tumorale al cervello
Alessandro Russo, operato al Ruggi per una grave massa tumorale al cervello
di ​Sabino Russo
Venerdì 1 Dicembre 2023, 05:00 - Ultimo agg. 08:02
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«Mio fratello ha girato l’Inghilterra e Milano, ma all’ospedale di Salerno ha trovato una eccellenza che gli ha salvato la vita». A dirlo è Dario Russo, nel raccontare il calvario tra l’Oltremanica e la Lombardia di Alessandro, 36enne salernitano, a cui i medici della clinica neurochirurgica del Ruggi hanno asportato una massa tumorale grande quanto un melone che premeva sul nervo ottico.

Tutto ha inizio lo scorso agosto, quando al giovane, dopo una visita effettuata in Inghilterra, dove risiede, viene diagnosticato un meningioma benigno nella zona orbitale. Alessandro, a cui già all’età di sette mesi era stata diagnosticata una forma di leucemia, ormai messa alle spalle, avvisa il fratello, che si attiva per raggiungerlo. Il 36enne, nel frattempo, inizia a non star bene, accusa una forte sonnolenza (in alcune occasioni dorme anche per 24 ore di seguito), stati di amnesia e confusione, ma in Inghilterra, in quei giorni, i camici bianchi hanno in atto uno sciopero congiunto.

Così, il 26 agosto raggiunge Milano, dove effettua una visita all’istituto neurologico Besta.

Dalla risonanza magnetica emerge la presenza di una massa tumorale diventata grande quanto un melone e che preme sul nervo ottico. Il 36enne salernitano, però, viene rimandato a casa, perché la struttura, non essendo dotata di pronto soccorso, necessita di prenotazione per effettuare l’intervento chirurgico, che in ogni caso non sarebbe stato eseguito prima del mese di novembre. 

«A Milano i sanitari dovevano chiamare la famiglia e ricoverarlo - racconta il fratello Dario Russo - Le condizioni di Alessandro si erano fatte già molto gravi. Non mi interessa della prenotazione. Stiamo parlando di un fatto di umanità, non di professionalità».

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L’8 ottobre, il caso vuole che a Monza si disputi l’incontro di calcio di serie A tra la locale squadra e la Salernitana, così il giovane, che è un grandissimo tifoso dei granata, decide di raggiungere la Lombardia. Dopo la gara, però, avverte una perdita di orientamento, sbaglia treno e si ritrova in un’altra stazione. Grazie all’aiuto di un amico fraterno, riesce a raggiungere la stazione di Napoli, per poi arrivare in serata a Salerno, accompagnato dal fratello. Durante la stessa notte, Alessandro accusa un problema urinario, ma non si accorge di nulla e non risponde alle sollecitazioni a svegliarsi. Stava entrando in coma. A quel punto, i familiari allertano il 118, che trasportano immediatamente il giovane al pronto soccorso dell’ospedale Ruggi, da dove viene poi trasferito al reparto clinica neurochirurgica diretto da Giorgio Iaconetta.

«Senza peli sulla lingua, posso dire che noi eravamo scettici - continua Dario - Non volevamo far mettere le mani su mio fratello dall’equipe medica del San Leonardo, perché proprio in quei giorni si leggevano tante cose brutte sull’ospedale di Salerno. Il dottor Henry Annechiarico, però, mi chiama, mi spiega la situazione e mi fa capire che Alessandro non era nelle condizioni di raggiungere Milano. Mi dice di essere una persona molto professionale e si prende la responsabilità di operare mio fratello». L’intervento chirurgico viene effettuato il 17 ottobre. Alessandro entra in sala operatoria alle 8 e ne esce alle 23. L’operazione, perfettamente riuscita, viene realizzata con l’uso di tecniche e strumentazioni all’avanguardia. Tutta la massa tumorale viene asportata attraverso piccoli fori e senza toccare minimamente il cervello. Dopo appena un giorno di terapia intensiva, viene portato in reparto. Giovedì scorso, Alessandro si è sottoposto a un secondo step operatorio, per l’impianto di una protesi, resasi necessaria perché il tumore aveva aggredito la scatola cranica. Ora sta bene e sta effettuando il normale decorso in reparto

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