Salerno, in Consiglio comunale la tassa di imbarco: farà entrare 750mila euro nelle casse del Comune

Secondo il consigliere comunale di Fi, Roberto Celano: dipende dalla incapacità del Comune a recuperare le tasse non pagate

Turisti ai traghetti per la Costiera
Turisti ai traghetti per la Costiera
di Giovanna Di Giorgio
Giovedì 21 Marzo 2024, 06:11 - Ultimo agg. 22 Marzo, 07:26
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Manca solo il placet del consiglio comunale, pronto ad arrivare il prossimo 26 marzo. Poi, con un anno di ritardo, dal primo aprile l’addizionale comunale sui diritti di imbarco portuali, del valore di 1,50 euro, sarà applicata a ogni passeggero in partenza dai porti di Salerno senza distinzioni relative alla lunghezza delle tratte. Firmato il protocollo d’intesa tra il Comune di Salerno e l’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Centrale e approvato in giunta l’apposito regolamento sull’addizionale, palazzo di città stima di incassare, per il 2024, 750mila euro a fronte di una previsione di 500mila passeggeri per anno fornita dalla stessa Autorità portuale. Ma dall’opposizione non mancano le polemiche: «Vessa i pendolari salernitani e della Costiera amalfitana che, giornalmente, da Salerno raggiungono la Divina per via mare per motivi di lavoro», attacca il forzista Roberto Celano. L’istituzione dell’addizionale comunale sui diritti di imbarco portuali è uno degli impegni che il Comune ha assunto nell’accordo per il ripiano del disavanzo e per il rilancio degli investimenti stipulato a marzo del 2023, il cosiddetto Patto per Salerno. Malgrado l’approvazione in consiglio, la misura non è stata applicata nel 2023 per le difficoltà operative emerse: l’Autorità portuale, coinvolta nel procedimento di riscossione dell’addizionale, solo lo scorso ottobre ha fornito dati e report dei flussi di imbarco per valutare gli iter amministrativi e le modalità operative con cui provvedere alla riscossione della tassa. Non solo: ha comunicato di «non poter svolgere un ruolo diretto alla riscossione e riversamento della entrata comunale in questione, attività che non appare compatibile con la propria legge istitutiva». Da qui, la ricerca di una soluzione diversa, poi convogliata nel regolamento e nel protocollo d’intesa sottoscritto tra Comune e Autorità portuale. Quest’ultima è tenuta a informare le compagnie di navigazione dell’esistenza e della misura dell’addizionale comunale sui diritti di imbarco, in modo da inserire l’importo nel biglietto d’acquisto dei passeggeri. È anche tenuta a comunicare alle stesse compagnie i tempi e le modalità di attuazione dell’addizionale e le modalità di riversamento dell’entrata al Comune di Salerno. Saranno le compagnie di navigazione a effettuare il riversamento delle somme riscosse a titolo di addizionale al Comune, con le stesse modalità e le stesse tempistiche con le quali sono riversati i diritti portuali a favore dell’Autorità portuale. È con questo sistema che, dal primo di aprile, per i biglietti non ancora emessi sarà applicata l’addizionale comunale sui diritti di imbarco. Nessuna distinzione rispetto alle tratte: la quota di 1,50 euro varrà per ogni spostamento da Salerno. Del resto, il Comune «non può non tener conto degli obiettivi di risanamento finanziario stabiliti nell’accordo stipulato con il Governo nazionale per il ripiano del disavanzo». Nella casse del Comune dovrebbero entrare, nel 2024, 750mila euro. Ma la scelta non piace al capogruppo di Forza Italia, Roberto Celano: «La tassa d'imbarco, pari a 1,50 euro a tratta, per come è strutturata vessa in particolare i pendolari salernitani e della Costiera amalfitana che, giornalmente, da Salerno raggiungono la divina per via mare per motivi di lavoro. Disincentiva, inoltre, il ricorso alle vie del mare che, invero, si cerca di favorire per decongestionare per quanto possibile il traffico in Costiera».

E aggiunge: «Avevamo chiesto esenzione per i residenti della provincia di Salerno. Ancora una volta siamo stati inascoltati. Le esigenze di far cassa per tentare di salvare il Comune dal default prevalgono su ogni altra ragione e interesse».

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