Caso Scarano, la commercialista del monsignore fa i nomi di funzionari Ior: scattano nuove indagini

Caso Scarano, la commercialista del monsignore fa i nomi di funzionari Ior: scattano nuove indagini
di Petronilla Carillo
Venerdì 13 Febbraio 2015, 13:13
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SALERNO. È un fiume in piena la ex commercialista di Scarano, Tizana Cascone. E così la sua deposizione quale teste nel giudizio in abbreviato a carico di Carmine Malangone, diventa occasione di interrogatorio non soltanto da parte della difesa dell’imprenditore, che ha chiesto di patteggiare nell’ambito del processo per riciclaggio, ma soprattutto da parte del pm titolare dell’inchiesta su monsignor Nunzio Scarano, il sostituto procuratore Elena Guarino.

È stata proprio quest’ultima, al termine della prima udienza svolta dinanzi al gup Renata Sessa (presente anche il legale di Malangone, avvocato Francesco Dambrosio), a chiedere la trasmissione degli atti, relativamente all’interrogatorio della Cascone, al suo ufficio per un approfondimento di indagine.



Una deposizione-interrogatorio quella della Cascone, che finora aveva solo reso dichiarazioni spontanee, che si è trasformato in un vero e proprio atto di accusa. La professionista ha fatto nomi e cognomi di tutti quanti, su indicazione del prelato, gli hanno dato garanzie sulla liceità dell’operazione «donazioni». Ha fatto, in particolare, i nomi degli avvocati di uno studio legale che gli ha inviato una mail con le indicazioni su come avrebbe dovuto gestire la vicenda delle buste; il nome del funzionario dell’Agenzia delle Entrate di Salerno «amico di Nunzio» che gli aveva consigliato l’operazione; e quelli dei funzionari dello Ior coinvolti in questa vicenda. E non solo.



La Cascone ha anche confermato precise accuse rivolte ad uno dei suoi due precedenti difensori che, quando lei gli avrebbe mostrato la mail inviatagli dallo studio legale di Roma che curva gli affari di don Nunzio, gli avrebbe stracciato il foglio. Mail che al momento sarebbe «sparita» perché Libero ha sospeso l’account della commercialista in quanto non utilizzato e per il suo pc è ancora sotto sequestro alla finanza. Per Malangone, intanto, tutto slitta al prossimo 21 maggio.
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