Dispersione e fuga verso le scuole paritarie. Nei registri delle scuole statali sono spariti 951 studenti che, tra pochi giorni, avrebbero dovuto rispondere all’appello dei professori in classe quinta superiore. Né nei licei né negli istituti superiori statali risulta traccia di questi ragazzi. Le ipotesi sono due: dispersione scolastica, con abbandono anticipato degli studi, o fuga verso le scuole paritarie. Due prospettive non proprio scartabili se ci si basa sui numeri ufficiali che arrivano dall’organico di diritto della popolazione scolastica salernitana. Spulciando gli organici degli studenti, già definiti dall’Ufficio scolastico regionale, si evince che nell’anno scorso 2022/2023 i ragazzi delle superiori iscritti al quarto anno erano esattamente 11.203. A pochi giorni dalla ripresa ufficiale delle lezioni dopo la pausa estive si scopre un grosso vuoto di presenze: tra i banchi del quinto anno di licei e istituti tecnico professionali di Salerno e provincia troviamo 10.252 studenti iscritti. Le assenze al mancato salto di carriera nel sistema statale dell’istruzione riguarderanno quindi 951 studenti, attesi in quinta vanamente dai prof. Dove sono finiti? Le ipotesi sono appunto rappresentate dal loro passaggio alle scuole paritarie oppure dalla loro dispersione (prospettiva critica).
IL CASO
Sugli ingressi al quinto anno delle scuole paritarie, il Ministero dell’Istruzione e del merito ha da mesi ingaggiato una lotta serrata contro i “diplomifici”. La caccia al diploma facile sarà più complessa a seguito della decisione di potenziare le ispezioni nelle paritarie anche in Campania. Nel Salernitano, negli ultimi 8 anni è stato registrato un picco di studenti che hanno deciso di sostenere l’esame di maturità in scuole paritarie. Basti pensare che il numero dei diplomati negli istituti privati è raddoppiato rispetto all’anno scolastico 2016/2017. A luglio scorso si sono diplomati alle scuole paritarie 6.974 studenti, di cui 400 in regime di privatisti. Ma il dato che colpisce è il raffronto con quanto avvenuto 8 anni fa, quando i diplomati furono 3.150 nell’anno scolastico 2016/2017. Da qui l’innalzamento di controlli al fine di garantire la massima regolarità agli esami. Una fuga verso le paritarie che è in forte aumento di anno in anno che non coglie di sorpresa l’Ufficio scolastico regionale. In vista del prossimo esame di Stato del giugno 2024 scatteranno accertamenti sulla regolarità del funzionamento delle scuole paritarie: registri di classe, frequenze e iscrizioni saranno vaglio degli ispettori dell’Ufficio scolastico regionale. Ma non c’è solo il fronte della fuga verso i paritari ad accendere il campanello d’allarme. Resiste sempre l’allarme dispersione, su cui il Governo ha deciso di varare la stretta con un inasprimento delle sanzioni per i genitori che non mancano a scuola i propri figli. Il nuovo anno scolastico che prenderà il via il prossimo 13 settembre farà registrare un’alta incidenza di studenti degli istituti tecnico-professionali che hanno abbandonato i libri per catapultarsi da subito nel mondo del lavoro. Studenti che hanno deciso di lasciare i libri a chiusura del triennio, quindi molto prima del compimento del 18esimo anno di età. Una scelta che è figlia sicuramente della crisi sistemica e post pandemica.
Un fenomeno di fronte a cui è lecito interrogarsi sul ruolo della scuola che è spesso lasciata sola a combattere contro l’aumento dell’evasione scolastica.