«Lavori illegali per la strada sul Cervati», gli ambientalisti al Tar e in Procura

«Una pista sterrata non è equiparabile ad una strada per la quale chiedere ed ottenere fondi per la manutenzione e la messa in sicurezza»

I lavori
I lavori
di Antonietta Nicodemo
Domenica 14 Aprile 2024, 07:00
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«I lavori in corso per la costruzione della strada sul monte Cervati sono illegali, i finanziamenti per realizzarla sono stati ottenuti dichiarando il falso», la denuncia porta la firma di sei associazioni ambientaliste del Cilento e del Vallo di Diano, con in testa Italia Nostra. Proprio quest’ultima, attraverso il presidente della sezione Cilento Lucano, Teresa Rotella, ha presentato ricorso al Tar e denuncerà anche alla Procura di Lagonegro. I lavori contestati sono voluti dal Comune di Sanza e sostenuti dalla Regione Campania.

L’arteria, 15 km, è stata pensata anche per far raggiungere agevolmente la vetta della montagna, la più alta della regione, con bus e altri veicoli. Per gli ambientalisti l’opera in costruzione sta creando enormi danni ad un bene di grande pregio ambientale, tutelato anche da norme europee. «Il ricorso al Tar è servito a contestare le illegittimità riscontrate tra i provvedimenti autorizzativi - spiega Giovanni Marino referente delle associazioni - ad esempio, l’ente Parco e la Soprintendenza non potevano rilasciare il nulla osta perché sul Cervati, in virtù delle norme in vigore, non sono possibili attività turistiche di massa ed è vietato impermeabilizzare il suolo con asfalto».

Nel giro di pochi giorni sarà consegnata al procuratore la denuncia, con tanto di foto. «Abbiamo accertato reati penali. Alcuni interventi che si stanno realizzando, infatti, sono difformi dal progetto. La ditta sta ampliando la larghezza originale del tracciato, una modifica dello stato dei luoghi non autorizzati è un reato ambientale. Per la strada del Cervati sono stati stanziati fondi europei. Per ottenerli la Regione e il Comune hanno dichiarato il falso. Una pista sterrata non è equiparabile ad una strada per la quale chiedere ed ottenere fondi per la manutenzione e la messa in sicurezza».

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Rotella: «La difesa del territorio è una priorità di tutte le associazioni, difendiamo questi luoghi dalle azioni di devastazione per un vero sviluppo sostenibile».

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