Suora muore in ambulanza a Nocera Inferiore dopo due ore d’attesa al sole: c'è l'inchiesta

La religiosa è spirata in attesa dell’esito del tampone: disposta l’autopsia per chiarire l’accaduto

L'ospedale di Nocera Inferiore
L'ospedale di Nocera Inferiore
di Nicola Sorrentino
Domenica 23 Luglio 2023, 07:00 - Ultimo agg. 11:32
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Viene colta da febbre e problemi di respirazione. Ma prima di entrare in ospedale avrebbe atteso due ore, in ambulanza, per il risultato del tampone Covid. Quindi il decesso.

La famiglia ha sporto denuncia. Sullo sfondo c’è la morte di suor Raffaela Boffardi, di circa 90 anni, che insieme ad altre faceva parte della comunità delle monache presso il monastero di Sant’AnnaNocera Inferiore. I familiari vogliono vederci chiaro su quanto accaduto, specie per quell’attesa in ambulanza, con il veicolo che sarebbe stato esposto al sole, prima di entrare in pronto soccorso all’Umberto I di Nocera Inferiore. Il pm ha iscritto nel registro degli indagati 2 persone - personale non sanitario - per omicidio colposo. Lunedì sarà conferito incarico al medico legale per l’autopsia. La famiglia è seguita dal legale Raffaele Astarita

La donna è morta martedì scorso. Per quella febbre sopraggiunta in mattinata, le consorelle avevano allertato il medico di base. Quest’ultimo, dopo una visita e aver somministrato alla donna dell’ossigeno, aveva ritenuto opportuno chiamare il 118, in ragione di un «addome poco trattabile» che faceva pensare ad una emorragia interna.

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Giunto il 118 al convento - senza medico a bordo - uno dei due soccorritori aveva richiesto al medico di base di stilare una relazione sullo stato di salute della paziente. Quest’ultima aveva chiesto a due sue consorelle di non essere lasciata sola. Le due avevano seguito l’ambulanza fino all’esterno dell’ospedale. 

La loro testimonianza potrebbe risultare determinante, in ragione dei dettagli forniti ai carabinieri dopo aver saputo del decesso. Arrivati all’esterno del pronto soccorso, la paziente avrebbe dovuto aspettare due ore per il risultato del tampone Covid. Le due suore avevano provato a tener compagnia alla 90enne ma gli operatori avevano spiegato che non era possibile. Nel frattempo, avevano segnalato che il veicolo era esposto al sole e che sarebbe stato preferibile spostarlo all’ombra. Il personale avrebbe rassicurato entrambe, spiegando che sarebbe stata attivata l’aria condizionata. Dopo circa due ore, una delle due persone in ambulanza, un’infermiera, avrebbe sollecitato con urgenza il trasferimento della paziente in reparto. Nello spostare la donna in pronto soccorso, una delle due consorelle ha spiegato di aver visto l’amica «pallida in volto, con occhi chiusi e bocca socchiusa». Da lì il rimprovero, l’ennesimo, ad aver «lasciato» la donna al sole per due ore. Il personale medico, nel trasferire la paziente in reparto, aveva tentato massaggi cardiaci. Nella denuncia è contenuta anche la circostanza che la relazione del medico di base non sarebbe stata mostrata subito in pronto soccorso, una volta arrivata l’ambulanza. Dopo circa un’ora, tuttavia, è stata data alle due suore la comunicazione del decesso. A quel punto le due si sono rivolte ai carabinieri. L’indagine dovrà chiarire quanto accaduto, in particolare se quell’attesa possa aver rappresentato una concausa nel decesso di suor Raffaela Boffardi

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