Cava de' Tirreni, truffa per la casa popolare: mamma e figlia versano 71mila euro al finto avvocato

Due donne si erano rivolte a un sedicente avvocato per la pratica di riscatto della casa dove vivevano. L’uomo, un 40enne, è stato sottoposto all’obbligo di dimora

Il tribunale di Nocera Inferiore
Il tribunale di Nocera Inferiore
di Nicola Sorrentino
Martedì 23 Maggio 2023, 07:00 - Ultimo agg. 12:17
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Ottiene la somma di 71mila euro, dopo aver promesso ad una madre e una figlia di aiutarle nel riscatto di una casa popolare a Cava de’ Tirreni, all’interno della quale le due donne già vivevano da tempo. In realtà era un imbroglio

Giorni fa, un 40enne è stato sottoposto all’obbligo di dimora, perché accusato di truffa, sostituzione di persona ed esercizio abusivo della professione. Ieri mattina è comparso dinanzi al gip, assistito dal legale Arturo Della Monica, scegliendo di avvalersi della facoltà di non rispondere rispetto alle accuse mosse. Su di lui risultano esserci alcuni precedenti. Il tribunale di Nocera Inferiore ha disposto il sequestro di un conto corrente, a lui intestato, sul quale sarebbero confluiti, a più riprese, diverse somme di denaro fino ad un massimo di 71mila euro. L’indagine nei suoi riguardi era partita dopo la denuncia dell’anziana, che insieme alla figlia è assistita dal legale Mario Secondino. In sostanza, la donna sarebbe stata avvicinata dall’uomo, che si era finto avvocato, promettendo di aiutarla nel riscatto della casa popolare. Una pratica che può essere eseguita, in realtà, solo quando viene pubblicato il bando dal comune e presentata apposita domanda, alla quale viene allegata la documentazione familiare e reddituale richiesta. Stando alla denuncia, l’indagato sarebbe apparso convincente nello spiegare l’aiuto che avrebbe fornito a mamma e figlia, promettendo persino uno sconto nell’esecuzione della pratica. Le due si sarebbero a quel punto fatte convincere, definendo modalità e passaggi per pagare l’onorario al finto avvocato.  L’uomo avrebbe così ottenuto, a più riprese, la somma di oltre 70mila euro per lavorare e definire la pratica legata al riscatto della casa popolare. Le donne, che già risultavano in graduatoria, avrebbero dovuto seguire invece un altro iter. Nell’indagare, la polizia giudiziaria ha scoperto come le causali delle ricariche sul conto postepay fatte dall’anziana, riportassero la voce «Riscatto casa popolare». Un elemento valutato come riscontro dalla Procura, che aveva poi avviato l’indagine nei riguardi del 40enne. Una volta trasferita, con più accrediti, la somma all’indagato, la donna si era presentata agli uffici del comune di Cava de’ Tirreni per vedersi riconoscere l’acquisto della proprietà, precedentemente assegnata dall’ente. Tuttavia, agli uffici preposti non risultava alcuna pratica né elementi collegati al pagamento effettuato dalla vittima. Da lì la convinzione di essere stata truffata e la decisione, poi, di denunciare quanto subito alle forze dell’ordine. La Procura di Nocera Inferiore ha così individuato il 40enne, denunciandolo a piede libero e sottoponendolo all’obbligo di dimora nel Comune di Pagani. L’inchiesta non è ancora conclusa.
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