Napoli Est, i residenti nel Bronx occupano i locali del Consiglio comunale: «Risposte sul diritto all'alloggio»

Il comitato di Taverna del Ferro chiede di incontrare il sindaco

I manifestanti nella stanza di via Verdi
I manifestanti nella stanza di via Verdi
di Alessandro Bottone
Lunedì 8 Gennaio 2024, 11:34 - Ultimo agg. 9 Gennaio, 07:26
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Entra nel vivo il piano di rigenerazione urbana di Taverna del Ferro, l'ampia zona di San Giovanni a Teduccio, nella zona Est di Napoli, che accoglie 360 famiglie nelle palazzine del cosiddetto Bronx. Molte di queste attendono certezze sulla sanatoria per gli alloggi e, quindi, per il diritto alle nuove case che saranno realizzate negli stessi spazi. Circostanza che ha portato i residenti a occupare il palazzo di via Verdi a Napoli, sede del Consiglio comunale.

In particolare, un gruppo di residenti del complesso residenziale e di attivisti del comitato "di lotta ex Taverna del Ferro" hanno preso possesso della stanza del gruppo consiliare "Manfredi sindaco" chiedendo di ottenere un incontro con il primo cittadino e il capo di gabinetto così da discutere dell'iter per la regolarizzazione delle famiglie che, negli anni scorsi, hanno occupato una casa popolare nelle palazzine poste di fronte al parco Troisi e che ora si trovano nel limbo in attesa, appunto, di decisioni e risposte da parte degli enti locali.

«Nel momento in cui si sta correndo per l'abbattimento e la ricostruzione dei 360 alloggi noi vogliamo che venga fatto tutto l'iter, tutto quello che deve essere fatto in modo burocratico, dalle amministrazioni affinché questi occupanti abbiano l'assegnazione seppur temporanea delle case in cui stanno», afferma Rosaria Cordone, residente del Bronx e rappresentante del comitato "di lotta ex Taverna del Ferro", che specifica: «Paghiamo il canone di affitto, alcuni di noi pagano anche la morosità senza che la Napoli Servizi tenga conto dell'ISEE e, quindi, del reddito».

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«Paghiamo il canone d'affitto però non ci viene riconosciuta la residenza - insiste la Cordone - L'amministrazione fa il censimento abitativo nel mese di aprile garantendo politicamente che nessuno veniva denunciato e, invece, sono stati denunciati e recapitate diffide agli occupanti», evidenzia l'attivista che puntualizza: «La parte politica fa una cosa, l'assessorato al patrimonio, e la parte tecnica ne fa un'altra.

Hanno speso migliaia di euro per questo soggetto esterno che deve mediare tra il Comune di Napoli e comitati. Noi non abbiamo bisogno della mediazione, abbiamo bisogno di fatti concreti, che si vada avanti con l'abbattimento e la ricostruzione garantendo a tutti la casa senza esclusione di nessuno».

Intanto tra meno di un mese sarà dato il via al programma di demolizioni. Si parte da garage e depositi a ridosso delle palazzine, dove sorgeranno le nuove abitazioni. Poi l’abbattimento delle attuali “stecche” del Bronx man mano che si trasferiscono le famiglie. Un piano ambizioso e complesso, non senza polemiche, che cambierà il destino di un angolo di Napoli Est da tempo abbandonato.

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