San Giovanni a Teduccio, fogna “esplosa” nel Bronx e cedimento: dai residenti sos sicurezza

Il comitato chiede risposte ai disagi tra le palazzine di Taverna del Ferro

San Giovanni a Teduccio, fogna “esplosa"
San Giovanni a Teduccio, fogna “esplosa"
di Alessandro Bottone
Sabato 9 Dicembre 2023, 18:17 - Ultimo agg. 23:58
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SOS igiene e sicurezza tra le palazzine di Taverna del Ferro a San Giovanni a Teduccio. Da giorni si verificano fuoriuscite di liquami dall'impianto posto sulla strada al centro dei due blocchi di case popolari conosciute come il "Bronx" di Napoli Est. Una vera e propria emergenza tra gli spazi che saranno trasformati dall'ambizioso piano di rigenerazione urbana.

Il problema all'impianto fognario riguarda, in particolare, il lato più vicino al Che Guevara, una delle quattro grandi opere di street art realizzate da Jorit sulle facciate del complesso di edilizia residenziale. L'importante fuoriuscita di acque nere ha preoccupato particolarmente i residenti che, attraverso il comitato di attivisti, ha allertato i vari organi competenti così da ottenere verifiche e interventi.

La risposta è arrivata soltanto nelle ultime ore: dopo diversi solleciti da parte degli abitanti, infatti, sul posto è giunta una squadra che ha provveduto all'espurgo di liquami accumulati nella rete da diversi giorni.

Alla spiacevole e degradante situazione igienico-sanitaria si è aggiunto il problema dello sprofondamento di parte della carreggiata. Una circostanza che allarma i residenti visto che la strada è costantemente fruita da numerose persone e che, in queste settimane, vede il passaggio dei pesanti veicoli dell'impresa che porta avanti gli interventi sulle coperture delle due "stecche", ossia i blocchi di case popolari del Bronx posti di fronte al parco Troisi.

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Dunque, all'insopportabile puzza e ai disagi per i passanti e i residenti, specie per coloro che abitano ai piani più bassi, si è unita la preoccupazione che il dissesto possa peggiorare e provocare pericoli. Di qui la richiesta di un intervento di messa in sicurezza complessivo in attesa dei futuri lavori di riqualificazione che interesseranno la zona.

«Da lunedì scorso, come comitato, abbiamo fatto richiesta di intervento di espurgo in quanto da un tombino all'altezza del civico 103, nonché proprio dinanzi la nostra sede, sgorgavano acqua e liquame», spiega Rosaria Liccardi del comitato "di lotta ex Taverna del Ferro" che dettaglia: «La situazione è andata degenerando visto che le infiltrazioni hanno causato un cedimento, seppur piccolo, della sottostruttura della pavimentazione stradale».

«Facciamo presente - spiega l'attivista - che già da mesi chiediamo interventi di prevenzione periodici per evitare situazioni di emergenza del genere ma sin ora restiamo inascoltati. Attualmente - prosegue la residente - la situazione fognaria è stata ripristinata ma la strada è in fase di cedimento: per questo stiamo provvedendo a segnalare il tutto agli uffici competenti. Se si continua di questo passo Napoli Servizi sarà sede di iniziative di lotta perché non siamo abituati a restare indifferenti», precisa Liccardi.

Proprio gli spazi interessati dalla fastidiosa problematica saranno al centro di un complesso progetto di rigenerazione urbana voluto dal Comune di Napoli attraverso i finanziamenti del PNRR e altre risorse. Con 106 milioni e 483mila euro si proverà a cambiare il volto, e non soltanto, di Taverna del Ferro. Previsto l'abbattimento totale delle palazzine, la costruzione di nuove case, spazi verdi, aree sportive, spazi per l'intrattenimento, lo svago e locali per incentivare l'aggregazione e la collaborazione tra le famiglie e delle realtà che operano in zona. Proprio nei giorni scorsi sono stati avviati i rilievi tecnici, propedeutici all’avvio dei cantieri, negli spazi in cui insistono garage e attrezzature sportive abbandonati e dove sorgeranno i nuovi alloggi previsti dal piano di riqualificazione. Un processo lungo in cui coinvolgere coloro che abitano nelle case popolari costruite negli anni Ottanta così come voluto attraverso i laboratori di co-progettazione.

Una vera e propria sfida per restituire sicurezza, igiene, decoro a centinaia di famiglie e a un'ampia zona di San Giovanni a Teduccio. In attesa dei cantieri, però, occorre fare i conti con le emergenze quotidiane e la difficoltà con la quale si trovano risposte a tali circostanze critiche.

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