Case popolari e caldaie obsolete, Assocasa: «Intervenga il prefetto»

Il sindacato degli inquilini denuncia i malfunzionamenti degli impianti

Una manifestazione di Assocasa
Una manifestazione di Assocasa
di Gianluca Galasso
Martedì 5 Marzo 2024, 00:00 - Ultimo agg. 07:57
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«Alloggi popolari dell’Acer senza riscaldamento e acqua calda perché le caldaie sono fuori uso». La denuncia è di Elio Amodeo, coordinatore regionale di Assocasa, che mette in luce le difficoltà di alcune famiglie di Avellino e della provincia, alle prese con impianti non funzionanti nelle case. Il sindacato chiede l’intervento del prefetto Paola Spena per risolvere la problematica. Nonostante le sollecitazioni, l’Acer (l’Agenzia campana per l’edilizia residenziale) non ha provveduto – secondo quanto sostiene il sindacato degli inquilini – alla sostituzione. Il problema riguarda le case del capoluogo e di altri comuni del territorio provinciale.

Assocasa lamenta che «alcune richieste di sostituzione di caldaie murali a gas con oneri a carico dell’Acer sono rimaste inevase - sostiene Elio Amodeo – Eppure, tali richieste sono state inoltrate dagli assegnatari degli alloggi attraverso la modulistica preparata dalla stessa Acer e corredate dalla prescritta documentazione». Le difficoltà per gli occupanti sono importanti, soprattutto in questo periodo invernale. Tale situazione sta creando “notevoli disagi alle famiglie degli assegnatari che si trovano senza riscaldamento e senza acqua calda”, rimarca Amodeo. E ciò perché «le caldaie vanno sostituite in quanto non funzionanti».

Il sindacalista mette in evidenza che «la sostituzione è espressamente prevista dalla carta dei servizi dei diritti e dei doveri degli inquilini 2023-2025. Pertanto, il nostro sindacato chiede l’intervento del prefetto, a tutela dei diritti degli assegnatari. Si confida – conclude il coordinatore regionale di Assocasa – nel sollecito interessamento, trattandosi di fasce deboli della nostra società». Gli stessi inquilini avevano fatto sentire in più occasioni la propria voce agli uffici di via Due Principati per cercare di superare la problematica, sollecitando interventi immediati ma ogni istanza è rimasta lettera morta. Allora, l’organizzazione sindacale non esclude ulteriori iniziative per arrivare al risultato.