Vassallo, sfregiata con la svastica la stele dedicata al sindaco pescatore a Tivoli

La denuncia della Fondazione: gesto offensivo e che viola i principi che Angelo ha rappresentato durante la sua vita

La stele dedicata ad Angelo Vassallo sfregiata con la svastica
La stele dedicata ad Angelo Vassallo sfregiata con la svastica
Venerdì 15 Settembre 2023, 16:37 - Ultimo agg. 16 Settembre, 07:24
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«Nel cuore della comunità di Tivoli, l'inciviltà e la mancanza di rispetto hanno colpito uno dei simboli più cari alla città. La Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore e il suo presidente, Dario Vassallo, esprimono il loro più profondo sgomento e indignazione per l'atto vandalico che ha oltraggiato la stele dedicata ad Angelo Vassallo nel Parco Panattoni di Villa Adriana» La stele è stata deturpata con una svastica. «Angelo Vassallo, il Sindaco Pescatore è stato un esempio di dedizione e servizio alla sua comunità, incarnando valori fondamentali quali l'onesta, la legalità e la giustizia».

Questa stele è stata eretta in suo onore e in ricordo di tutte le vittime delle mafie, un luogo di riflessione e impegno per un futuro migliore.

La scelta di coprire questa stele con simboli inaccettabili, come la svastica, - sottolinea Dario Vassallo - «è non solo offensiva, ma anche una chiara violazione dei principi che Angelo Vassallo ha rappresentato durante la sua vita». 

«Il Comitato di quartiere di Villa Adriana si è già mobilitato per ripulire e riposizionare la targa che è stata anche sottratta, dimostrando un impegno straordinario nella difesa dei valori comuni che ci uniscono come comunità - continua Vassallo - Invitiamo tutti i cittadini di Tivoli a condannare fermamente questo gesto vergognoso e a unirsi nell'impegno per preservare la memoria di Angelo Vassallo e dei principi di onestà, legalità e giustizia che ha rappresentato. Chiediamo alle autorità competenti di condurre un'indagine completa su questo incidente e di perseguire i responsabili in modo da far rispettare la legge e garantire che atti simili non abbiano mai più luogo nella nostra comunità».

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