Nel giorno in cui l’Aifa ha disposto la sospensione, in via precauzionale, della somministrazione del vaccino anglo-svedese di AstraZeneca, in Campania è scattata l’inchiesta sulla morte di un vigile urbano di Vibonati, Michele Quintiero, al quale lunedì era stata inoculata la prima dose di Pfizer. Per il medico di famiglia e per il direttore sanitario dell’ospedale di Sapri in cui è stata iniettata la fiala non ci sarebbe correlazione tra la vaccinazione ed il decesso, avvenuto dopo circa due ore dalla somministrazione del vaccino. Una morte sulla quale la Procura di Lagonegro ha deciso di vederci chiaro ed ha sequestrato la salma e avviato un’indagine sulle eventuali responsabilità.
La vittima è Michele Quintiero, un uomo di 62 anni, padre di Vittoria, che vive a Vibonati e Domenico, che da tempo lavora a Londra.
«Non è dimostrabile una relazione causale con la somministrazione del vaccino»: il direttore sanitario dell’ospedale di Sapri, Rocco Calabrese, nell’esprimere parole di cordoglio per la scomparsa improvvisa del poliziotto, prova a tranquillizzare sulla sicurezza della dose che gli è stata iniettata. «Il paziente purtroppo era affetto da patologie pregresse di natura metabolica e cardiocircolatoria. Come previsto dalle linee guida in ambito vaccinale, a vaccinazione eseguita, sono stati rispettati i 15 minuti di osservazione, nell’arco dei quali il paziente non ha lamentato nessun disturbo».
Ieri mattina i carabinieri della Compagnia di Sapri, coordinati dal capitano Matteo Calcagnile, hanno ascoltato il medico che ha somministrato il vaccino, il responsabile del centro vaccini e il medico curante del vigile urbano. I militari hanno anche acquisto i nominativi delle persone a cui è stato somministrato lo stesso lotto di vaccino Pfizer. Un elenco di circa 90 pazienti, tra cui diversi over 80 che hanno ricevuto la dose di richiamo.