Nuovo sportello di «ResilienzaLegale» contro la violenza sulle donne: «Tante denunce ma poche approdano in Tribunale

Il centro contro gli abusi attivo a Cava dal 2018: appuntamenti nel capoluogo ogni mercoledì. "Cento richieste all'anno"

Nuovo sportello del centro contro la violenza sulle donne
Nuovo sportello del centro contro la violenza sulle donne
di ​Viviana De Vita
Giovedì 28 Settembre 2023, 05:30 - Ultimo agg. 08:32
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Torturate, stuprate, sottoposte a sopraffazioni fisiche, psicologiche ed economiche. Sono più di cento le richieste di aiuto che, ogni anno, giungono all’associazione «ResilienzaLegale», presieduta dall’avvocato Alba D’Antonio che, attiva sul territorio dal 2018, ogni lunedì, raccoglie nei locali della Cgil di Cava de’ Tirreni le denunce di tante disperate.

Cifre anonime dietro le quali, però, si celano laceranti storie di dolore che, solo in minima parte, approdano in un’aula di tribunale. Le innumerevoli richieste, prova della continua crescita dei numeri che attestano le violenze ai danni delle donne, hanno spinto l’associazione ad istituire uno sportello legale e di supporto anche a Salerno che, proprio ieri, ha aperto i battenti registrando i primi appuntamenti.

«Ogni mercoledì – spiega l’avvocato D’Antonio – grazie agli spazi messi a disposizione dall’associazione Soledad, presieduta da Loredana Marino, sita in via Gelso al civico 51, sarò disponibile insieme alla dottoressa Filomena Avagliano, a ricevere quante avranno bisogno di assistenza o di un supporto legale».

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Tra denunce e sentenze passate in giudicato c’è però la lunga, lunghissima strada del processo e, nelle aule del palazzo di giustizia cittadino, sono tante le donne che, ancora, attendono giustizia. «Delle tante denunce formalizzate ogni mese presso il nostro centro antiviolenza – spiega l’avvocato D’Antonio – solo alcune approdano in un’aula di tribunale: molte vittime, infatti, preferiscono fermarsi ad un percorso di psicoterapia e non intraprendere la strada penale».

Delle storie che arrivano davanti ai giudici, molte, poi, si concludono con lo schiaffo della prescrizione a causa delle lungaggini giudiziarie, dei tanti rinvii e della lenta burocrazia. Altre, si fermano prima ancora di iniziare perché sono le stesse vittime a rimettere la querela tentando la riconciliazione. Qualcuna, infine, si conclude con la sentenza che restituisce finalmente un po’ di giustizia alle vittime di violenza. È il caso di S. A. che nel suo percorso per ottenere giustizia è stata rappresentata dagli avvocati dell’associazione «Resilienza» Alba D’Antonio ed Emilia Natale. Pochi mesi fa, dopo un lungo calvario giudiziario apertosi nell’ottobre 2019 con la denuncia sporta dalla donna, è arrivata la sentenza dei giudici che hanno condannato il suo ex marito, già sottoposto al divieto di avvicinamento alla donna, a due anni e 6 mesi di reclusione per maltrattamenti in famiglia aggravati perché commessi in presenza di un figlio minore.

Una storia delicatissima, quella che ha visto la donna vittima di continui maltrattamenti tra le mura domestiche, tanto più perché ha coinvolto anche un bambino che manifestava segnali di evidente disagio nei confronti di quel padre violento.

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